Google farà un mese di prova per convincere l'antitrust

Dopo l'estate le ricerche di Google avranno le etichette antitrust per un mese. Se tutto andrà bene il caso potrebbe essere archiviato senza una multa multimilionaria.

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a cura di Elena Re Garbagnati

L'indagine Antitrust a carico di Google per presunto abuso di posizione dominante nell'ambito dei motori di ricerca potrebbe essere alle battute conclusive. La Commissione Europea ha infatti comunicato che sarà avviato un test di mercato della durata di un mese con le modifiche proposte da Google e sottoposte in seguito all'attenzione delle 17 aziende che avevano denunciato il sistema di esposizione dei risultati.

Un mese di prova per l'assoluzione

In questo modo anche le querelanti potranno formulare un giudizio. Come ha spiegato Antoine Colombani, portavoce del commissario per la concorrenza dell'Unione Europea, "l'obiettivo è capire se si può arrivare alla chiusura definitiva dell'indagine antitrust". In altre parole la Commissione ha ritenuto le proposte di Google accettabili, e se il test andrà a buon fine l'azienda potrebbe scampare a un verdetto di colpevolezza.

"Ora abbiamo proposte concrete sul tavolo che rispettano gli standard secondo noi necessari, da presentare al pubblico e da cui attendere un feedback" ha concluso Colombani, precisando che la soluzione definitiva potrebbe essere concordata dopo l'estate nel migliore dei casi.

Fate i bravi

Ricordiamo che la proposta di Google prevede di etichettare (labeling) la provenienza dei servizi, se di proprietà Google, e dare un po' più di visibilità a quelli avversari - compresi i risultati di altri motori. Ad esempio ogni ricerca riguardante le previsioni del tempo, il mapping o il mercato azionario darà sempre visibilità ai servizi proprietari, ma cercherà di far risaltare anche gli altri.

Non tutte le aziende che hanno denunciato Google sono concordi con la decisione della Commissione. Come riporta il New York Times alcuni hanno lamentato che un mese è troppo poco per fare le valutazioni e archiviare il caso. Thomas Vinje, avvocato principale del consorzio FairSearch in Europa, sottolinea che "Google ha avuto un anno di tempo per sviluppare la sua proposta, sarebbe giusto che gli esperti esterni avessero più di un mese per testare gli effetti della proposta di Google".