Google Fi registrato come marchio in Europa: un operatore mobile virtuale che potrebbe accendere la competizione

Google Fi, il servizio mobile virtuale di Google, è stato registrato come marchio presso European Union Intellectual Property Office (EUIPO). Si suppone possa essere un preludio allo sbarco in Europa.

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a cura di Dario D'Elia

Google Fi
, il marchio legato ai servizi di telefonia mobile di Google, potrebbe apprestarsi a sbarcare in Europa. Per ora è una supposizione sostenuta esclusivamente dalla richiesta dell'azienda di registrazione del marchio presso l'European Union Intellectual Property Office (EUIPO), in pratica l'agenzia preposta alla gestione della proprietà intellettuale. Nello specifico Google ha registrato l'emblema "Fi" usato per Google Fi. Ovviamente è un primo passo, dovrebbero poi seguire eventuali accordi con i vari operatori mobili locali. La strada è lunga insomma.

Se mai Google Fi dovesse arrivare in Europa sui mercati mobili comunque gli operatori potrebbero senza dubbio risentirne. Negli Stati Uniti il servizio è attivo dal 2015 e si contraddistingue non solo per un'offerta aggressiva ma anche per l'impiego delle reti 4G di T-Mobile, Sprint e US Cellular. Insomma, Google Fi è una sorta di operatore mobile virtuale che si appoggia sui leader del segmento con prezzi a partire da 20 dollari al mese per traffico voce e SMS illimitati.

Il traffico dati invece parte da 10 dollari per singolo GB, fino a 60 dollari per superare la soglia dei 20 GB. Da rilevare che si possono sfruttare poi più di 2 milioni di hotspot Wi-Fi in più di 170 Paesi. Ovviamente non si può fare un paragone tra queste tariffe e quelle europee, ma oltreoceano è considerato concorrenziale.

Quel che conta è che un marchio come quello di Google Fi abbinato agli smartphone Android godrebbe di un appeal non indifferente in Europa. Senza contare che con i Pixel potrebbero essere creati dei pacchetti ancora più convenienti. Di fatto Google potrebbe permettersi di ridurre i margini sull'offerta mobile, "recuperando" poi con il suo ecosistema di servizi. Insomma, qualcosa che stanno tentando da tempo gli operatori infrastrutturati ma che non potrebbe mai raggiungere il potenziale di un marchio come Google.