Google News ha guadagnato 4,7 mld di dollari nel 2018, secondo News Media Alliance

News Media Alliance, che annovera più di 2mila quotidiani USA, ha stimato il business di Google News in circa 4,7 miliardi di dollari.

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a cura di Dario D'Elia

4,7 miliardi di dollari. Al cambio più di 4 miliardi di euro è la stima di News Media Alliance su quanto Google è riuscita a guadagnare nel 2018 tramite il servizio Google News. L'associazione che rappresenta più di 2mila testate giornalistiche statunitensi ha fatto i conti in tasca al colosso di Mountain View per dimostrare quanto sia grande il giro d'affari online. "Guadagnano denaro da questo accordo e ci deve essere un risultato migliore per gli editori di notizie", ha dichiarato il presidente di News Media Alliance David Chavern.

Giusto per comprenderne la portata è sufficiente ricordare che l'intero comparto pubblicitario online legato all'industria dell'informazione vale 5,1 miliardi di dollari. Insomma, vi sono "solo" 400 milioni di dollari di scarto tra il business digitale del singolo servizio di Google e quello di tutti i più grandi quotidiani. E la stima è per di più al ribasso, poiché nel computo non è stato calcolato il valore economico dei dati personali che Google si gioca con i partner terzi.

"Lo studio illustra palesemente ciò che tutti noi conosciamo in modo così chiaro e così doloroso", ha sottolineato Terrance C.Z. Egger, AD di Philadelphia Inquirer PBC, che pubblica The Philadelphia Inquirer, The Philadelphia Daily News e philly.com. "Le attuali dinamiche nelle relazioni tra le piattaforme e la nostra industria sono devastanti".

Lo studio su Google News, visionato da New York Times, sarà reso pubblico domani durante un'udienza presso la sottocommissione della Camera. News Media Alliance spera che il confronto con le istituzioni possa sbloccare il cammino del nuovo Journalism Competition and Preservation Act. Una legge che dovrebbe consentire agli editori di contrattare collettivamente la spartizione degli introiti con i proprietari di piattaforme online, congelando il monitoraggio antitrust per quattro anni.

La questione di fondo è che Google e Facebook sono i principali "distributori" di notizie altrui. Negli Stati Uniti veicolano circa l'80% del traffico verso le testate. E questo ruolo di intermediario gli consente di accumulare grandi entrate pubblicitarie. Ma il rischio, sempre meno calcolato, è che senza una equa spartizione degli introiti possa mancare l'ossigeno a chi alimenta il loro stesso business. Ecco spiegata ad esempio la grande soddisfazione espressa dagli editori europei per la nuova norma sul copyright che regolamenta le "snippet" degli aggregatori di notizie e piattaforme come Google News.