Google paga per il traffico internet francese: svolta epocale

Google si è piegata ai voleri dell'operatore Orange, che fa riferimento a France Telecom. D'ora in poi pagherà per il traffico mobile e residenziale generato. I termini dell'accordo non sono noti, ma il rischio è che possa essere una svolta per la neutralità della Rete.

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a cura di Dario D'Elia

Google ha deciso di ricompensare l'operatore TLC Orange per il traffico generato sul suo network. Mercoledì l'AD del colosso francese, Stephane Richard, ha candidamente ammesso di essere riuscito a imporre a Google un accordo economico senza precedenti.

D'altronde, come ha spiegato in un'intervista su BFM Business TV, senza l'apporto fondamentale della sua struttura i servizi online generati a Mountain View non potrebbero giungere nelle case e sui cellulari dei suoi 230 milioni di clienti. Bisogna ricordare infatti che Orange non solo è una controllata dell'ex monopolista France Telecom, ma è presente anche in 24 mercati - dall'Europa all'Africa. In Francia è leader sia nel mobile che nel DSL residenziale. Un business impressionante sopratutto se si considera che il traffico generato da Google sulla rete Orange è quasi il 50% del totale.

E adesso tocca bersi la spremuta (Orange) velenosa

"Vale a dire che un'importante parte del traffico è generata da un grande fornitore come Google, che quindi è soggetto a un confronto sulla forma di compensazione dovuta ai volumi di traffico", ha dichiarato Richard.

Purtroppo non sono noti i termini dell'accordo e quindi non si può comprendere nei dettagli quello che l'AD ha chiamato "equilibrio delle forze". Certo è che Orange è riuscita là dove da anni gli operatori ex-monopolisti hanno fatto cilecca: ottenere un compenso per il traffico dal più importante service provider del mondo.

Il problema è che secondo molti esperti c'è il rischio che venga intaccata la cosiddetta neutralità della Rete. Il primo effetto collaterale dell'accordo presumibilmente è che e tutti i servizi di Google d'ora in poi verranno privilegiati rispetto ad altri. Difficile credere che il colosso statunitense paghi per non aver nulla in cambio. E che dire dei pochi rivali rimasti? Saranno costretti anche loro a pagare per ottenere un degno servizio?

Siamo di fronte a una svolta epocale poiché domani potremmo ritrovarci a essere costretti a scegliere un provider in base ai suoi accordi con Google, Facebook o Steam. Ecco quindi dibattiti sul miglior provider per il multiplayer online, per lo streaming cinematografico, le telefonate VoIP, etc.

Orange e Google hanno rotto il muro. E i consumatori rischiano di pagarne le conseguenze più fastidiose.