Google pagherà per pubblicare gli estratti dei quotidiani?

In Germania si sta pensando di obbligare i motori di ricerca e gli aggregatori di notizie a pagare le royalty sugli estratti dei quotidiani digitali. Nel Regno Unito esiste già una normativa di questo genere ma viene applicata solo ai servizi a pagamento.

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a cura di Dario D'Elia

Google e gli aggregatori di notizie, in Germania, rischiano di dover pagare gli editori dei grandi quotidiani online per i piccoli estratti che vengono pubblicati ogni giorno. Il Governo Merkel sostiene che la GEMA - praticamente la SIAE teutonica - dovrebbe applicare delle royalty alla ri-pubblicazione di news. "Il termine di protezione dovrebbe essere di un anno", sostengono i promotori dell'iniziativa. "Gli operatori commerciali come i motori di ricerca e gli aggregatori di notizie dovrebbero pagare una quota agli editori per la distribuzione online di prodotti stampa (come gli articoli dei quotidiani)".

Royalty su Google?

L'iniziativa di fatto vorrebbe replicare quanto sta avvenendo nel Regno Unito, dove Newspaper Licensing Agency ha iniziato a tassare gli aggregatori di notizie a pagamento per la consultazione degli estratti online degli articoli dei quotidiani. La differenza sostanziale però è che in Germani si sta pensando di intervenire non solo dove vi è un esplicito business, con tanto di abbonamento, ma anche nei servizi gratuiti come Google.

Il dibattito sull'indicizzazione dei contenuti effettuata da Google prosegue da tempo, ma un approccio come quello tedesco potrebbe essere rischioso persino per gli editori. Come riuscire può sopravvivere un quotidiano digitale senza la collaborazione del più importante motore di ricerca del mondo?

Difficile rispondere, certo è che la Germania ormai rappresenta l'avanguardia assoluta per questo tipo di battaglia. Con la nascita nel 2009 della Hamburg Declaration on Intellectual Property Rights 169 editori (di cui 149 tedeschi) hanno iniziato a fare pressione sull'Unione Europea per affrontare seriamente il tema della pubblicazione online dei siti terzi. Nel 2010 la Federazione tedesca degli editori di quotidiani  (BDZV) e l'Associazione tedesca degli editori di magazine (VDZ) hanno depositato presso le istituzioni nazionali la prima denuncia contro le "estrazioni" di testo attuate da Google. 

Adesso con la crisi economica che mette sempre più a rischio le casse degli editori, ecco un tentativo ben orchestrato per assalire la diligenza degli Over the Top - Google per primo.