Google porta la fibra 1 Gbps ai geniacci di Stanford

Google passa alla fase 2 del progetto Fibra: dopo aver cablato il suo quartier generale, progetta di posare la rete in banda larga nei dormitori dell'Università di Standford. I lavori inizieranno nei primi mesi del 2011.

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a cura di Manolo De Agostini

Google vuole cablare i dormitori nei pressi della Stanford University con la rete a banda larga da 1 Gbps. Il progetto "Google Fiber" (Google diventa provider, presto l'ADSL a 1 Gbps) non conosce soste e all'inizio del 2011 partiranno i lavori di scavo che faranno la gioia del corpo docente e degli studenti della nota università, che si trova a pochi chilometri da Mountain View dove c'è la sede di Big G.

"Per essere chiari questa prova è completamente separata dalla selezione delle comunità in cui installeremo Google Fiber, un progetto che è ancora in corso. Come abbiamo detto in passato il nostro obiettivo finale è di raggiunge tra 50 mila e 500 mila persone", ha dichiarato James Kelly, Product Manager di Google.

L'installazione della fibra a Stanford per Google è "il nostro primo esperimento beta verso i consumatori. Sarà cruciale per raggiungere il nostro obiettivo. Impareremo da questa piccola installazione per rivolgerci in seguito a comunità molto più grandi".

Stanford è stata scelta anzitutto perché l'università si è resa disponibile. Inoltre la disposizione dei quartieri e la presenza di piccole abitazioni è stata ritenuta ideale come punto di partenza. Inoltre la vicinanza a Mountain View consentirà agli ingegneri di Google di monitorare più facilmente i progressi.

Non è chiaro quando Big G terminerà i lavori di posatura della rete in fibra ottica. L'azienda non ha determinato i prezzi per il servizio e tutto il resto. "Non vogliamo trarre profitto dalla rete", ha puntualizzato l'azienda.

Come accennato da Kelly, Google ha aperto una sorta di "bando" per le cittadine disposte ad accogliere la sperimentazione di Google. Se ne sono candidate circa 600, presentando i loro argomenti. La cittadina di Topeka, nel tentativo di spuntarla, ha cambiato il nome in Google per tutto il mese di marzo. Non male come tentativo, chissà che non sia stato vano...