Google Project Loon: palloni aerostatici contro digital divide

Project Loon è un nuovo progetto di Google X per azzerare il digital divide e portare le connessioni in aree remote del pianeta. Tutto avviene tramite un sistema avanzato basato su palloni aerostatici. Ecco i dettagli.

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a cura di Manolo De Agostini

Si chiama Project Loon (che in inglese significa matto), ed è la nuova avventura in cui si è buttata Google: l'azienda di Mountain View vuole portare una connessione internet veloce ed economica anche dove finora è stato impossibile, mediante palloni aerostatici realizzati con una plastica molto sottile, circa 3 mil di spessore (un mil è un millesimo di pollice, quindi lo spessore è di circa 0,077 millimetri).

"Usiamo involucri a superpressione; ciò significa che il volume del pallone rimane costante quando viene gonfiato, come i palloncini in mylar per le feste. Questo consente al pallone di volare molto più a lungo rispetto ai palloni che si estendono quando vengono gonfiati", si legge nella nota stampa diramata da Google. I palloni hanno un diametro di 15 metri quando sono completamente gonfiati (la lunghezza di un piccolo aereo leggero), ma non si gonfiano fino a quando non hanno raggiunto l'altitudine di volo prevista nella stratosfera.

"Stazioni a terra si collegano alla infrastruttura internet locale e trasmettono segnali ai palloni. I palloni sono in grado di comunicare fra di loro, formando una rete a maglie in cielo. I partecipanti al progetto pilota si collegano alla rete di palloni utilizzando una speciale antenna internet posizionata sulla loro casa, in grado di inviare e ricevere segnali dai palloni che transitano in cielo".

Google ritiene possibile costruire un "anello di palloni" che volano attorno al globo sfruttando i venti stratosferici e forniscono l'accesso a internet ai territori sottostanti. "Siamo davvero solo agli inizi", sottolinea l'azienda, "ma abbiamo costruito un sistema che usa palloni sospinti dal vento a un'altitudine doppia rispetto a quella usata dagli aerei commerciali, per fornire l'accesso internet a terra a una velocità simile a quella delle attuali reti 3G o ancora più veloce".

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Per controllare il movimento dei palloni nel cielo, Google si è affidata a vento ed energia solare, ma le sfide non solo finite. "Possiamo muovere i palloni su e giù per prendere le correnti dei venti nelle quali vogliamo che viaggino", sottolineano i tecnici dell'azienda, "ma questa soluzione ci ha portato a un nuovo problema: come gestire una flotta di palloni che navigano intorno al mondo in modo che ciascun pallone si trovi nella zona in cui vogliamo che sia al momento giusto. Stiamo risolvendo questo problema con alcuni algoritmi complessi e molta potenza di calcolo".

E così la casa di Mountain View si è rivolta all'esterno, avviando questa settimana un progetto pilota nella regione di Canterbury in Nuova Zelanda con 50 sperimentatori che proveranno a connettersi ai nostri palloni. "Questa è la prima volta che abbiamo lanciato così tanti palloni (in effetti, 30 in questa settimana) e che cerchiamo di connettere così tanti ricevitori a terra; impareremo molto per migliorare la nostra tecnologia e il design dei nostri palloni", afferma Google, specificando come l'imprenditore Charles Nimmo di Leeston sia stata la prima persona al mondo a connettersi a internet tramite un pallone.

L'obiettivo è avviare altri progetti pilota in paesi che si trovano alla stessa latitudine della Nuova Zelanda e trovare dei partner per la fase successiva del nostro progetto. Questa tecnologia è ancora a un livello altamente sperimentale e c'è ancora molta strada da fare, per cui cari lettori con una connessione zoppicante vi toccherà aspettare parecchio prima di capire se Project Loon sarà applicabile su scala globale, anche perché per "per lanciare un pallone è necessario un team composto da almeno sei persone, fra cui un comandante del lancio e un team di coordinamento presso il Controllo Missione".