Google Street View si scusa, la Procura indaga

Il caso sulle violazioni di Google Street View è passato alla Procura di Roma. Google si è scusata e parla di un errore. Le autorità americane della Federal Trade Commission concordano. A giorni l'epilogo della questione italiana.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo sulle presunte violazioni della privacy attuate dalle automobili del servizio Google Street View. Al centro della questione la "raccolta accidentale di dati" effettuata durante le sessioni di "mapping" delle città italiane.

È iniziata la stagione della caccia, alle Google-car

Com'è risaputo Google ha di fatto raccolto alcuni dati riguardanti le connessioni Wi-Fi intercettate: nello specifico SSID (il nome della rete), l'indirizzo Mac e qualche elemento riguardante il traffico effettuato. Si è trattato di un errore, a quanto pare, ma il Garante della privacy Francesco Pizzetti  tempo fa ha deciso di approfondire la questione avviando un'istruttoria - che poi ha portato fra le altre cose all'imposizione di una nuova norma sulla trasparenza delle Google-car.

"Il problema non riguarda tanto le immagini prese dalla macchine, quanto il fatto che Google ha anche catturato segnali trasmessi da reti wireless", ha sottolineato Pizzetti. In Italia captare dati senza autorizzazione è considerato un illecito penale, ma forse Google potrebbe essere convincente nel dare spiegazioni.

I legali di Google, Giulia Bongiorno e Giuliano Pisapia, si sono detti pronti a fornire ogni elemento per dirimere la questione. Tanto più che proprio ieri le autorità americane della Federal Trade Commission hanno chiuso le indagini su Google Street View senza colpo ferire. I miglioramenti adottati da Google sono piaciuti, quindi non vi è stato bisogno di sanzionare.