Il Governo spagnolo gioca col fuoco e non se ne rende neanche conto. Imporre a Google News di pagare gli editori di quotidiani per ogni notizia rilanciata, senza alcuna trattativa, è roba da kamikaze in deltaplano. Secondo El Mundo, per altro giornale normalmente filo-governativo, il colosso statunitense sarebbe pronto a reagire malamente chiudendo l'edizione spagnola del suo servizio news.
Tempi duri per Mariano Rajoy
In nessun paese si è mai giunti a questo estremo, anche dove la battaglia fra editori e Google si è fatta incendiaria. In Germania ad esempio è stata introdotta la possibilità per gli editori di essere esclusi, senza effetti collaterali sull'indicizzazione o visibilità online.
La proposta del presidente Mariano Rajoy invece è dura: vuole imporre a tutti gli aggregatori di notizie (Google in testa) l'obbligo di un compenso per gli editori, a prescindere dalla quantità di testo citato. Basta un titolo, una snippet. Il Garante del mercato (CNMC) ha sottolineato che potrebbe essere una limitazione per il diritto di impresa e che volendo esisterebbero strumenti tecnici per soddisfare le esigenze dell'industria editoriale. Insomma, basterebbe che Google News fornisse un'opzione di esclusione.
Ad ogni moto si stima che i grandi editori potrebbero perdere il 10% del traffico mentre i piccoli fino al 30%. E anche che potrebbero subirne le conseguenze 17 milioni di lettori/utenti spagnoli: studio Analistas Financieros Internacionales valuta un impatto negativo economico di circa 1,1 miliardi di euro. Mossa geniale per un paese che oggi lotta con un tasso di disoccupazione del 24,5%.
Adios editori spagnoli.