Google ti prego, porta la tua banda larga in Italia!

Google pensa di portare la sua banda larga a 1 GB/s anche in Europa. Per ora i piani sono tutt'altro che definiti, ma possiamo iniziare a sperare e soprattutto a pregare. Negli anni passati il colosso di Mountain View ha cablato i dormitori dell'Università di Stanford e ha accettato di fare lo stesso con Kansas City.

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a cura di Manolo De Agostini

La banda larga di Google potrebbe arrivare anche in Europa. Dopo aver annunciato l'avvio di un progetto per diventare Internet Service Provider (ISP) e aver cablato i dormitori dell'Università di Stanford e promesso di fare altrettanto con Kansas City, il colosso di Mountain View potrebbe sbarca nel Vecchio Continente. Dio fa che sia l'Italia la prescelta!

Quella che per ora è solo un'ipotesi è stata avanzata da David Drummond, vicepresidente senior dello sviluppo corporate e capo del dipartimento legale della grande G, a margine di un incontro con il ministro dell'industria francese.

Il colosso di Mountain View ha deciso d'imbarcarsi in un progetto simile per un semplice motivo: sa che non tutti sono in Rete e che la velocità sul Web è tutto; e sa ancora meglio che a fronte di un investimento X potrà ricevere più visite e proporre nuovi servizi da cui ricavare denaro. Molto denaro, diciamo X alla seconda, se non di più. I giochi sono aperti perché Google non ha ancora scelto né il luogo né i tempi. E chi non vorrebbe una rete in fibra ottica da 1 GB/s?

Suggeriamo alla casa di Mountain View di puntare su un paese chiamato Italia, dove a dispetto delle apparenze il digital divide è ancora un grande problema. Si tratta di un lembo di terra a forma di stivale dove tutti parlano di banda larga, spesso in modo sbagliato (Progetto NGN e conflitto di interessi: ora basta!), ma in cui nessuno arriva a un punto e anzi, quando c'è qualche soldo, la borsa sparisce con un colpo di mano.

L'Unione Europea pensa di correre in aiuto dello stato membro con i finanziamenti a pioggia, che se però finiscono in mano a chi non conosce, non capisce o semplicemente non "ritiene vantaggioso" il potenziale economico della banda larga (a proposito consigliamo la visione di questo video di Claudio Messora), potrebbero rivelarsi soldi sprecati.

Vedi, cara Google, si tratta di un paese in crisi, che sta raschiando il fondo del barile. Un luogo dove non si capisce che un periodo del genere non si deve combattere solo con i tagli (necessari), ma anche con investimenti in settori chiave. E puntare su Internet sembra più che naturale, anche se forse non è così per tutti.

È uno Stato dove basterebbe poco per far qualcosa. Per esempio si potrebbero usare gli incassi delle nuove tassazioni - magari un certo un percento di IVA in più - per ammodernare o creare infrastrutture di rete, con chiari vantaggi per tante aziende che potrebbero moltiplicare il loro giro di affari, favorendo di riflesso l'occupazione.

Sai Google, il punto di IVA in più potrebbe garantire un incasso di oltre 4 miliardi il prossimo anno. Per iniziare "il popolo" si accontenterebbe di vedere 500 milioni puntati sulla banda larga nella aree meno coperte. Forse Internet ad alta velocità non sarà appariscente come un ponte, ma fischia se serve.

I chiari di Luna tuttavia non fanno presagire nulla di buono, almeno in tempi brevi, e allora speriamo che sia tu, Google, a togliere l'Italia, o almeno un piccolo paesino, dall'impasse. La felicità di pochi sarà quella di molti. Cara Google, ti aspettiamo.

Nota: Nel frattempo c'è da segnalare che il progetto 1000 Comuni di Vodafone ha raggiunto 300 realtà in trecento giorni. L'ultimo comune ad aver ricevuto la copertura broadband wireless (almeno 2 Mbps) è stato Palmas Arborea, in provincia di Oristano.