Google, un nuovo algoritmo per combattere le notizie false

Primi provvedimenti contro le bufale da parte di Google, che ha annunciato di star lavorando alla modifica del suo algoritmo per sfavorire le notizie false, non autorevoli o scomode.

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a cura di Alessandro Crea

Dopo il recente annuncio dei provvedimenti di Facebook contro la diffusione di notizie false sul proprio social network, arriva anche l'annuncio dei provvedimenti di Google, che come il sito in blu aveva annunciato lo sviluppo di adeguate contromisure lo scorso novembre. La decisione segue alle critiche mosse ai colossi del Web per il sospetto di aver influenzato indirettamente le elezioni statunitensi permettendo appunto a notizie palesemente false di diffondersi.

hoax stories

L'idea di Google, sostanzialmente, è quella di modificare in qualche modo non esplicitato, il proprio algoritmo, così da cercare di non far apparire in cima fonti false, non autorevoli o comunque scomode.

" valutare quali pagine Internet siano le migliori per rispondere a una domanda è un problema complesso e noi non lo facciamo sempre nel migliore dei modi", si legge nel comunicato stampa ufficiale diramato da Google. "Quando delle informazioni non autorevoli si classificano troppo in alto nei nostri risultati di ricerca noi sviluppiamo un approccio automatizzato per risolvere il problema, piuttosto che ritirare una a una le informazioni manualmente".

La risposta di Mountain View dunque non si è fatta attendere dopo che The Guardian aveva sollevato il problema dimostrando che effettuando una ricerca sui campi di concentramento tramite il noto motore di ricerca (la domanda era "l'Olocausto ha avuto luogo?"), tra le prime posizioni appariva un articolo del sito negazionista Stormfront.

fake genuine

La discussione però appare tutt'altro che destinata a placarsi. Anche il CEO di Google, Sundar Pichai, è del resto consapevole che definire dei criteri di credibilità per la conoscenza è un problema complesso e assai delicato, il dubbio è che possa essere risolto tramite un algoritmo e che non si rischi invece di impoverire ancora di più l'informazione dando visibilità esclusivamente ai contenuti prodotti da testate prestigiose, al di là del loro valore reale.

La conoscenza è invece un processo socialmente condiviso, che procede anche in maniera conflittuale. Il dibattito tra posizioni differenti è in questo senso indispensabile, perché è l'unica via alla costruzione di un sapere critico, a patto però che le fonti siano sempre verificabili e documentabili. È questa la vera discriminante per stabilire il valore di una fonte o di un'opinione, ma questo lavoro sembra più adatto a una redazione di esseri umani che a un algoritmo.