Google ha rotto gli indugi è fatto coming out sul fronte del marketing estremo: chi lo desidera potrà conoscere esattamente dove e quanto spendono i suoi utenti nei negozi fisici. Martedì ha ufficializzato un nuovo servizio per gli inserzionisti online statunitensi che consentirà di sapere in ogni dettaglio quanto fruttino le campagne su Internet. La novità è che se si poteva presumere un controllo puntuale dell'attività e-commerce, oggi sappiamo che l'attività di monitoraggio di Google si estende anche offline.
Non è chiaro come accade realmente. L'unica certezza è che tutti i dati legati alle transazioni con carte di credito o debito arrivano dagli intermediari del settore - si stima il 70% delle transazioni statunitensi. Quindi non c'è da farsi false illusioni, non basterà evitare di usare i sistemi di pagamento di Google e disattivare la localizzazione per non essere spiati.
Il colosso di Mountain View, com'è risaputo, di ogni suo utente registra l'attività di navigazione online, la cronologia, gli spostamenti e tutto ciò che riguarda YouTube, Gmail, Google Maps e Google Play. Insomma, dispone di profili che persino la NSA si sogna.
Eppure Google continua a sostenere di proteggere la privacy degli utenti, anche con questo nuovo tipo di servizio. "Per raggiungere questo abbiamo sviluppato una nuova tecnologia di cifratura custom che assicura che i dati degli utenti rimangano privati, sicuri e anonimi", ha sottolineato Google in una nota ufficiale.
Tutto gira intorno a complesse formule matematiche, in procinto di essere brevettate, che convertono i nomi delle persone, i loro acquisti, orario e luogo in stringhe numeriche. Non solo gli esercenti ma anche Google non sarebbero in grado di risalire all'identità del consumatore. Si chiama cifratura "doppia cieca".
In effetti sembra che per l'azienda il dibattito riguardi esclusivamente l'interpretazione dei regolamenti. Per Marc Rotenberg, direttore esecutivo di Electronic Privacy Information Center, invece il livello di intrusività appare crescente e richiederebbe un'indagine da parte di regolatori e Congresso.
E dire che la novità Google esiste da tempo, ma fino ad ora era un servizio esclusivo per pochi giganti del mercato come Home Depot, Express, Nissan e Sephora. La sperimentazione deve essere andata molto bene.
Il tema della privacy è complesso ma un buon libro come "Privacy e regolamento europeo" potrebbe essere d'aiuto.