Google userà i nostri gusti contro di noi

Google AdSense punta tutto sulla pubblicità basata sugli interessi

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a cura di Dario D'Elia

Google confezionerà la pubblicità online in relazione ai gusti dei singoli utenti. "La pubblicità basata sugli interessi consente agli inserzionisti di raggiungere gli utenti in base, per l'appunto, ai loro interessi e di pubblicare annunci correlati a precedenti interazioni degli utenti, come le visite ai siti web degli inserzionisti", spiega Google sulla pagina ufficiale correlata alla nuova strategia.

E i dati li forniremo noi ovviamente, poiché "quando gli utenti navigano nei siti web della rete AdSense, tra cui YouTube, Google applica un cookie pubblicitario nel loro browser per riconoscere i tipi di pagine che visitano".

"Queste informazioni vengono utilizzate per pubblicare gli annunci in base alle categorie di interessi degli utenti. Ad esempio, se un utente naviga all'interno di numerosi siti web correlati allo sport che pubblicano annunci AdSense, oppure guarda video sullo sport su YouTube, Google può associare la categoria di interessi sport al suo cookie e mostrare all'utente un numero maggiore di annunci correlati allo sport", continua il documento online.

Ma la novità è che si potrà decidere anche di "modificare il proprio elenco di categorie in Gestione preferenze annunci".

Ovviamente "i dati sugli utenti raccolti dai siti AdSense vengono utilizzati in conformità alle Norme sulla privacy di Google. Non vengono utilizzati per identificare personalmente gli utenti, così come non vengono pubblicati annunci basati su dati personali".

"Inoltre, non vengono pubblicati annunci basati su dati o categorie di interessi sensibili, ad esempio quelle basate su criteri di razza, religione, orientamento sessuale, condizioni di salute o informazioni finanziarie sensibili, senza il consenso dell'utente".

A mio parere questo sistema potrebbe dimostrarsi vantaggioso sia per gli utenti che per gli inserzionisti – sempre che vengano rispettate le norme sulla privacy come sottolineato da Google. Barattare i propri gusti e preferenze, con pubblicità ad hoc mi sembra un buon compromesso… magari si scopre un prodotto interessante oppure un'offerta vantaggiosa.

Si parla di battaglia per la privacy, ma nessuno si è ancora deciso a stabilirne il singolo prezzo. Le aziende al momento raccolgono i nostri dati, li vendono e traggono profitto. Ecco, io ne vorrei una parte di questo profitto, e poi decidere anche chi tagliare fuori dalla compravendita – ma in dettaglio.