Governo: 25 milioni di euro per la scuola digitale

Il nuovo decreto sulla scuola stanzia 25 milioni di euro per la digitalizzazione della scuola.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

È stato approvato ieri il decreto attuativo sulla scuola voluto dal Ministro Maria Chiara Carrozza. La nuova norma concretizza il rinvio sugli ebook obbligatori (eBook obbligatorio a scuola: il governo cede agli editori), ma allo stesso tempo introduce anche alcune buone novità per la digitalizzazione della scuola italiana. E soprattutto si parla di denaro da investire per rendere tutto concreto.

Tanto per cominciare si decide finalmente d'investire sulla formazione degli insegnanti: "10 milioni per il 2014 per la formazione del personale scolastico. In particolare, la norma punta a un rafforzamento delle competenze digitali degli insegnanti, della formazione in materia di percorsi scuola-lavoro e a potenziare la preparazione degli studenti nelle aree ad alto rischio socio-educativo".

Maria Chiara Carrozza

Siamo in effetti piuttosto vicini a uno dei punti chiave sottolineati nel nostro recente articolo sulla scuola - Scuola digitale, non basta un tablet per insegnare. Salvatore Giuliano, che di scuola digitale è un esperto, ci aveva infatti detto che "il problema sono anche i docenti, quelli che senza un libro non saprebbe cosa dire ai propri alunni. Questo è il problema serio, di cui nessuno parla. Sulla questione della cultura dei docenti non si fa chiarezza".

Ebbene, sembra che il MIUR abbia deciso di fare almeno un piccolo passo per migliorare la situazione. Certo, bisognerà vedere come saranno i corsi di formazione per i docenti, quanto saranno efficaci, e soprattutto se poi si tornerà in classe a lavorare in un modo diverso - ma sulla carta l'idea è di quelle giuste.

L'altro aspetto interessante del decreto sono i "15 milioni spendibili subito per la connettività wireless nelle scuole secondarie, con priorità per quelle di secondo grado. Gli studenti potranno accedere a materiali didattici e contenuti digitali in modo rapido e senza costi".

Questa norma fa eco alle affermazioni del ministro stesso, che proprio lo scorso luglio aveva individuato nell'inadeguatezza delle infrastrutture scolastiche un ostacolo da superare prima di passare agli ebook obbligatori. Una scusa piuttosto debole, come ci aveva confermato sempre Giuliano. "Non si può pensare che non siamo pronti perché le scuole non hanno il Wi-Fi. Non esiste", ci aveva infatti detto il preside di Brindisi.

Tant'è, il problema non è certo che a scuola manca il Wi-Fi, ma non ci si può lamentare di un investimento (promesso). La didattica non diventerà "più digitale" perché a scuola c'è la rete senza fili, ma l'idea è di sviluppare portali con materiali didattici ed esercitazioni - che così saranno più facilmente accessibili.

Si poteva fare di più? Probabilmente sì, per esempio (forse) si poteva evitare di stanziare 10 milioni di euro per dare ai professori l'ingresso gratis ai musei, e usare quel denaro per qualcos'altro. Quanto agli ebook, chi ci tiene ha il suo contentino: le scuole avranno otto milioni per comprarne, insieme a quelli cartacei, da dare gli studenti con poche risorse economiche. Tutto sommato si parla di piccole cifre (400 milioni in totale), ma è pur sempre un passo avanti verso una scuola più moderna e migliore.