Groupon si piega al Garante del Mercato: faremo i bravi

L'AGCM chiude il fascicolo Groupon imponendo una serie di impegni. D'ora in poi vi sarà più trasparenza nella comunicazione e strumenti più efficienti per il supporto alla clientela.

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a cura di Dario D'Elia

Groupon festeggia la chiusura della pratica Antitrust avviata nel novembre 2013 per presunte pratiche commerciali scorrette. L'autorità garante ha imposto una serie di impegni che l'azienda ha accettato di buon grado e che entro 60 giorni dovranno essere attuati.

"L'Antitrust vigilerà sull'esecuzione delle misure accolte, riservandosi di riaprire d'ufficio il procedimento qualora le stesse società dovessero risultare inadempienti", sottolinea la nota ufficiale.

Groupon

Groupon era stata accusata da alcune associazioni dei consumatori, fra cui Altroconsumo, e oltre 600 singoli cittadini, di aver fornito "informazioni commerciali ingannevoli, omissive e in grado di creare confusione nel consumatore, in relazione ai prezzi e alle caratteristiche delle offerte pubblicizzate".

Allo stesso tempo venivano sollevate perplessità sulla capacità del servizio di assistenza-clienti nel far fronte ai reclami dei consumatori e dubbi sui rimborsi effettuati tramite buoni anziché soldi.

A breve quindi i consumatori troveranno sul sito groupon.it "informazioni chiare e complete sulle offerte commerciali pubblicizzate". Nello specifico saranno esplicitati più chiaramente i diritti, quindi i riferimenti per la presentazione dei reclami e le richieste di rimborso.

"Non solo. La percentuale di sconto sarà indicata solo in presenza di un elemento di confronto oggettivo e il prezzo pubblicizzato dovrà contemplare tutti gli oneri aggiuntivi obbligatori", prosegue la nota AGCM.

Groupon infine dovrà incrementare l’attività di monitoraggio sui partner: sia nella fase che precede la pubblicazione dell'offerta commerciale che in quella successiva. "Nei confronti dei soggetti che risulteranno inaffidabili sarà reso più stringente il meccanismo di inserimento nella black-list, con la conseguente esclusione dalle future campagne promozionali", conclude la nota.

L'ultimo dettaglio riguarda la creazione/potenziamento di due canali di assistenza alternativi (e-mail e call center) attraverso i quali inoltrare reclami e richieste di assistenza che saranno evase secondo modalità e tempistiche di gestione chiare e predeterminate.