Hawking: l'universo non ha avuto bisogno dell'aiuto divino

Il fisico e cosmologo Stephen Hawking ha spiegato la sua teoria sulla creazione dell'universo e ha precisato: non è stato necessario l'aiuto divino per cominciare a esistere.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Il nostro universo non ha avuto bisogno di alcun aiuto divino per cominciare a esistere. Parola di Stephen Hawking, fisico, matematico e cosmologo di fama internazionale che non ha bisogno di presentazioni. Durante una conferenza presso il California Institute of Technology di Pasadena Hawking ha dato la sua risposta a domande che da sempre si pone il genere umano: perché siamo qui?

Qual è la verità?

Ovviamente la sua fede è riposta nella scienza, che da sempre studia l'universo per capire com'è stato creato e trovare una risposta scientificamente comprovabile alle domande dell'umanità. In contrapposizione con l'indicazione delle religioni che, a sua detta, sono così sospettose verso la scienza da scoraggiarla attivamente. "Cosa faceva Dio prima della creazione? Preparava l'inferno per le persone che si ponevano queste domande?" ha chiesto ironicamente Hawking, per poi scherzare sul fatto di essere contento di non essere perseguito dall'inquisizione.

A prescindere dal credo, la creazione dell'universo resta tuttora un argomento dibattuto, ma secondo Hawking non si deve cercare la risposta scientifica nelle teorie cosmologiche che sono andate per la maggiore in passato, fra cui quella di Fred Hoyle e Thomas Gold sullo stato stazionario, secondo cui le galassie continuano a formare dalla materia creata spontaneamente, senza inizio né fine. Secondo Hawking non regge, perché non è supportata dalle recenti rilevazioni effettuate tramite telescopi spaziali e altri strumenti.

Big Bang

Così come è da scartare l'idea di una ripetizione del Big Bang smentita da lui e dal fisico Roger Penrose, che invece hanno provato l'esistenza delle singolarità gravitazionali nello spaziotempo.

Hawking reputa che l'unica grande idea su cui far conto è la M-Theory, o Teoria M, secondo cui diversi universi si sono creati dal nulla, di cui solo alcuni possono ospitare la vita biologica, e ancora meno possono contenere gli esseri umani. Ha concluso di sentirsi fortunato a vivere in questo stato di esistenza.