Hola: VPN gratis per tutti, ma vendono la nostra banda anche ai malintenzionati

Gratis è bello, soprattutto se applicato a funzioni e servizi utili, ma occhio a cosa c'è sotto: Hola vende la banda degli utenti a chi ne fa richiesta senza controllarne il fine.

Avatar di Giancarlo Calzetta

a cura di Giancarlo Calzetta

-

Hola è un servizio utilissimo: basta scaricare il plug-in per Chrome e si ha la possibilità di avere completamente gratis una VPN da usare come meglio crediamo. Essendo un servizio gratuito, la maggior parte degli utenti sembra che la usi per comprare servizi limitati geograficamente, tipo Netflix in USA  o InfinityTV in Italia, e usufruirne ovunque, ma c'è un risvolto interessante e preoccupante.

networking
Nel network di Hola, ogni utente è un nodo di ingresso o di uscita,

a seconda delle necessità.

La versione gratuita di Hola è strutturata come un rete nella quale ogni utente è un nodo. Se serve "un'uscita" negli USA, gli utenti iscritti al network residenti in quel Paese smistano il traffico richiesto, sfruttando la parte di banda che al momento è inutilizzata. Questo permette al servizio di avere una grande flessibilità, ma anche di essere fonte di illimitati problemi.

Mettiamo caso che qualcuno voglia consultare anonimamente un sito che contiene materiale illegale (Pedoporno, per esempio): di chi sarebbe l'ip che si collega effettivamente al sito? Ovviamente quello dell'utente che ha rappresentato il nodo d'uscita. Cosa succederebbe in caso di indagine da parte delle forze dell'ordine?

Ma usciamo dalle ipotesi e facciamo un caso concreto. Nelle clausole del contratto d'uso, Hola dice chiaramente che potrebbe usare la nostra connessione per scopi commerciali. Questi scopi, si sono tradotti nella vendita di banda a una società, Luminati, a sua volta specializzata in VPN a pagamento.

Ebbene, Luminati ha venduto, inconsapevolmente, della banda a una crew di cybercriminali che ha usato il network di Hola per attaccare il sito 8Chan.

Dopo il fattaccio, Hola ha inserito nella sua Eula una clausula in cui specificava i termini della vendita di banda "dei suoi utenti" a Luminati (sostituendo la dicitura originale, più vaga), ma questo non mette al sicuro nessuno dai futuri utilizzi della nostra banda, né dalla possibilità di azioni legali nei nostri confronti.

In definitiva, essere paranoici non rende la vita semplice su Internet, ma dovremmo prendere l'abitudine di leggere le clausole dei contratti d'uso, per sapere a cosa rischiamo di andare incontro. E se ci serve una connessione VPN, potremmo anche prendere in considerazione l'idea di pagare tra i 25 e i 50 euro all'anno che ci chiedono i servizi più economici.