Huawei accusa gli USA di cyberattacchi e campagna intimidatoria contro i suoi dipendenti

Huawei punta il dito su Washington: vi sarebbero stati cyberattacchi ai suoi sistemi e intimidazioni nei confronti dei suoi attuali ed ex dipendenti.

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a cura di Dario D'Elia

Huawei accusa Washington di aver orchestrato cyberattacchi ai suoi sistemi per procedere a infiltrazione e di aver avviato una campagna intimidatoria nei confronti dei suoi dipendenti. Oggi ne parla Bloomberg, facendo riferimento a una nota ufficiale.

"Ha utilizzato tutti gli strumenti a disposizione, inclusi i poteri giudiziari e amministrativi, nonché una serie di altri mezzi senza scrupoli per interrompere le normali operazioni commerciali di Huawei e dei suoi partner", si legge nel documento. Fra le misure citate l'azienda parla di pressioni nei confronti delle forze dell'ordine affinché minacciassero, costringessero e incitassero gli attuali dipendenti e gli ex a ribellarsi alla società e lavorare per loro.

Il consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti per ora non ha risposto tramite i suoi portavoce, ma è pur vero che Bloomberg ha pubblicato durante la notte e probabilmente vi sarà una nota nelle prossime ore.

Huawei al momento è oggetto non solo di una campagna denigratoria da parte dell'Amministrazione Trump e dell'Intelligence – non sono state ancora fornite prove ufficiali di eventuali rischi per la cybersicurezza, ma rientra in una blacklist che ne blocca le attività di acquisto di tecnologie negli Stati Uniti ed è anche coinvolta implicitamente nella querelle commerciale tra Washington e Pechino. Oltre a tutto questo gli Stati Uniti da tempo stanno cercando di convincere alleati e altri paesi del blocco Occidentale a rifiutare le forniture 5G cinesi.