Huawei: pronti a chiudere l'azienda se Pechino ci chiedesse di spiare

Il responsabile sicurezza di Huawei USA Purdy ha dichiarato che l'azienda sarebbe pronta a chiudere se Pechino le chiedesse di spiare.

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a cura di Dario D'Elia

Huawei sarebbe pronta a chiudere i battenti se il Governo cinese dovesse chiederle di spiare qualcuno. Il responsabile sicurezza di Huawei USA Andy Purdy, stando a quanto riporta Business Insider, ha confermato che la posizione dell'azienda è di massima disponibilità al confronto con le autorità statunitensi per azzerare ogni preoccupazione in relazione ai rischi di cyber-spionaggio e per adottare "meccanismi collaudati per affrontare i rischi".

"Il signor Ren (Zhengfei, NdR.), il nostro fondatore, si è impegnato a chiudere l'azienda se fosse necessario", ha dichiarato Purdy al Today Programme di BBC Radio4. "Nessun governo ci ha chiesto di fare qualcosa di improprio, e se ci venisse chiesto non risponderemmo a prescindere dal governo".

Il problema, come molti osservatori sostengono, è che la Chinese National Intelligence Law introdotta nel 2017 prevede che le aziende cinesi aiutino i servizi di Intelligence in caso di esigenze legate a sicurezza nazionale.

"È davvero sorprendente la ripetuta errata interpretazione della legge. Non si applica ai produttori di apparecchiature come Huawei. Non ha effetti extraterritoriali, in altre parole al di fuori della Cina", ha sottolineato il dirigente.

A questo punto non resta che attendere il prossimo confronto. Huawei attende un'opportunità, considerato che in passato quando sono emerse criticità si è sempre giunti a soluzioni. "Quindi speriamo che questa sia la strada per noi per avere dei veri negoziati per arrivare a una soluzione", ha concluso Purdy.

Nel frattempo ieri Huawei ha inaugurato il Cyber Security Transparency Centre a Bruxelles per dirimere ogni perplessità in Europa e si appresta a denunciare il Governo statunitense per la legge che le impedisce di vendere apparecchiature TLC alle agenzie della Difesa.