Hubble ci regala una foto astronomica da togliere il fiato

Una delle foto più suggestive scattate dal telescopio spaziale Hubble ci mostra l'ammasso Abell 370, a circa 5 miliardi di anni luce da noi.

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a cura di Antonio D'Isanto

Il più grande spettacolo dopo il Big Bang. Letteralmente. Non ci sono molte altre parole per descrivere la bellezza dell'ultima immagine pubblicata dalla NASA a chiusura del programma Frontier Fields dell'Hubble Space Telescope.

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Crediti: ESA/Hubble

Questa campagna osservativa è stata spiritualmente la continuazione naturale di Hubble Deep Field e Hubble Ultra-Deep Field, che ci hanno consentito di osservare piccole porzioni dell'Universo primordiale, a circa 13 miliardi di anni luce di distanza. Questo vuol dire che stavamo osservando regioni di Universo con un'età compresa tra i "soli" 400 e 800 milioni di anni dopo il Big Bang. Non bisogna mai dimenticare infatti che osservare in là nello Spazio equivale anche a guardare a tutti gli effetti indietro nel tempo, a causa della velocità finita della luce.

Nel caso di Frontier Fields, l'idea era quella di estendere le conoscenze acquisite con le precedenti osservazioni, combinando l'osservazione di galassie distanti con quelle del lensing gravitazionale, analizzando più porzioni di cielo in modo da verificare se la struttura dell'Universo che emerge da Ultra Deep Field sia tipica anche di altre aree o un caso particolare.

Ricordiamo che quando parliamo di lensing gravitazionale ci riferiamo a quel fenomeno previsto dalla Relatività Generale per cui, a causa della deformazione dello spazio-tempo causata dalla presenza di grandi masse, i raggi di luce vengono deflessi e deformati, generando immagini distorte delle galassie. Questo in effetti ci consente di osservare galassie di cui altrimenti non immagineremmo neppure l'esistenza. Infatti, esse possono essere coperte dalla presenza di altre galassie o di interi ammassi, risultando teoricamente invisibili. Di fatto però, gli oggetti oscuranti agiscono come una vera e propria lente, generando immagini distorte di ciò che si trova alle loro spalle. Immagini che possono assumere la forma di figure multiple o di un vero e proprio anello (detto appunto anello di Einstein), attorno alla lente centrale.

Nel caso dell'immagine in questione, si tratta di un'osservazione dell'ammasso Abell 370, a circa 5 miliardi di anni luce di distanza, nella costellazione della Balena. Una miriade di galassie di ogni forma e dimensione caratterizzano questa struttura, contornata da archi multipli dovuti, appunto, a effetti di lensing. La posa della foto è durata 630 ore e ha richiesto 560 orbite del telescopio attorno alla Terra.

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Crediti: ESA/Hubble

La quantità e la dimensione degli archi generati dal lensing danno un'idea dell'enorme forza gravitazionale dell'ammasso (compreso il suo eventuale alone di materia oscura, da cui queste strutture sono solitamente circondate). Tanto per fare un esempio, quest'effetto ha permesso di scoprire nel 2002 una galassia distante 12,8 miliardi di anni luce.

Ora che il programma Frontier Fields è completo, i suoi dati diverranno disponibili e comincerà la parte più interessante per gli astronomi, che riguarderà la loro analisi e dalla quale ci si aspettano nuove, intriganti scoperte.

Ancora una volta, abbiamo la conferma di come Hubble Space Telescope sia stato senza dubbio uno dei più grandi successi della NASA, portando risultati straordinari e contribuendo ad accrescere enormemente le nostre conoscenze, in particolare sull'Universo lontano. Un fotografo straordinario, che dopo 27 anni continua ancora a lavorare indefessamente. E intanto James Webb Telescope sta per arrivare...

Antonio D'Isanto è dottorando in astronomia presso l'Heidelberg Institute for Theoretical Studies in Germania. La sua attività di ricerca si basa sulla cosiddetta astroinformatica, ovvero l'applicazione di tecnologie e metodologie informatiche per la risoluzione di problemi complessi nel campo della ricerca astrofisica. Si occupa inoltre di reti neurali, deep learning e tecnologie di intelligenza artificiale ed ha un forte interesse per la divulgazione scientifica. Da sempre appassionato di sport, è cintura nera 2°dan di Taekwondo, oltre che di lettura, cinema e tecnologia. Siamo felici di annunciarvi che collabora con Tom's Hardware per la produzione di contenuti scientifici.


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