I bravi hacker fumano tutti marijuana, l'FBI corre ai ripari

Il Federal Bureau of Investigation fatica a trovare esperti IT che non fumino sostanze stupefacenti.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Esperti di tecnologia, hacker da manuale ma troppo affezionati alla marijuana. Non è una canzone degli Articolo 31 (potrebbe esserlo) ma la dura realtà che deve affrontare l'FBI. Il direttore James Comey ha spiegato infatti che tra le giovani promesse della tecnologia ce ne sono fin troppi che fumano cannabis prima dei colloqui.

Un dettaglio su cui si può sorvolare? Forse sì, ma è una questione difficile da gestire: l'uso ricreativo della marijuana è accettato in alcuni dei 52 stati e proibito in altri. Il fenomeno d'altra parte pare davvero molto diffuso nel mondo degli esperti IT, tanto che Comey si è visto costretto a rivedere le politiche dell'FBI in tema di stupefacenti - almeno per quanto riguarda la marijuana.

Al momento il Federal Bureau of Investigations infatti non accetta nessuno che abbia fumato nei tre anni precedenti l'assunzione, ma questa è solo la posizione ufficiale. Comey ha affermato infatti che queste persone non dovrebbero farsi problemi e proporsi lo stesso per il lavoro.

A quanto pare insomma è quasi impossibile trovare un bravo specialista IT, un hacker di quelli bravi, che non se ne rolli una ogni tanto. Almeno negli Stati Uniti. In Italia è la stessa cosa?