I computer al servizio dell'astronomia

Strumenti, tecnologia e attività dell'Osservatorio Schiaparelli di Campo dei Fiori. Un reportage alla scoperta dell'attività astronomica in un Osservatorio amatoriale italiano di primordine.

Avatar di Elena Re Garbagnati

a cura di Elena Re Garbagnati

I computer al servizio dell'astronomia

Anche se Luca Buzzi ha spostato a mano il telescopio per farci vedere la sua mobilità, ci ha subito precisato che "il telescopio non si muove mai a mano, ma con i motori pilotati dal software. Uno lo fa muovere sull'asse verticale, l'altro su quello orizzontale. Allo stesso modo, anche l'apertura della cupola si muove con il computer. L'intervento umano è zero"

"La velocità e la precisione di puntamento che si ottengono con il software non si possono avere a mano. Sapendo esattamente dov'è un asteroide potrei puntare il telescopio a mano per inquadrarlo, ma impiegherei 10 minuti. Con il software ci vogliono 10 secondi. C'è poi una pulsantiera per le correzioni minime da fare con comandi lenti, medi e veloci".

Il software è privo di interfaccia grafica, per addetti ai lavori, in cui si inseriscono le coordinate celesti degli oggetti da inquadrare. Luca Buzzi ci spiega che è più semplice di quanto si possa pensare. Il computer ha installato Windows XP, "per forza - ci spiega Luca Buzzi - perché il software è del 2000 e va solo su XP. Per il resto abbiamo quasi tutto Linux. Prima di tutto bisogna sempre inserire a priori i dati metereologici perché aiutano nel calcolo della rifrazione atmosferica. Questo perché abbiamo un'atmosfera che funge da lente, di conseguenza la luce della Stella non arriva al telescopio in linea retta, ma incontrando l'atmosfera subisce una leggera deviazione. È nulla esattamente allo Zenith, e massima all'orizzonte. Immettendo temperatura, pressione e umidità il software crea automaticamente un modello di lente atmosferica.

###old2706###old

Il software sa (perché è stato impostato la prima volta) dove ci troviamo grazie alle coordinate di latitudine, longitudine e altezza, e conosce l'orario preciso in cui ci troviamo. Bisogna però fargli puntare all'inizio di ogni notte una stella di catalogo in modo che conosca la sua posizione anche in cielo, a questo punto si auto calibra e il gioco è fatto.

Per le attività scientifiche non si guarda mai dentro al telescopio, si fa tutto via computer si usa il software della fotocamera per centrare l'obiettivo sul campo e scattare".