I contributi per i decoder DTT sono da restituire

Il Governo Berlusconi nel biennio 2004-2005 è entrato a gamba testa nel mercato del digitale terrestre favorendo Mediaset con i contributi per i decoder DTT. A febbraio da Cologno Monzese è partito un anticipo pecuniario per il Ministero delle Comunicazioni, ma anche un ricorso al Tribunale di Roma per la sua restituzione.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

Il Governo Berlusconi nel biennio 2004-2005 ha favorito la diffusione del digitale terrestre in una modalità anti-concorrenziale. Questa la sentenza del Tribunale di primo grado dell'Unione Europea, che ha rilevato nei contributi di Stato per i decoder DTT violazioni delle normative antitrust e commerciali. Di fatto il tribunale ha respinto il ricorso di Mediaset alla precedente sentenza che sosteneva le stesse motivazioni.

TV Digitale Terrestre

La questione è a dir poco cristallina e difficilmente opinabile secondo gli esperti del settore. Come sottolinea il Corriere della Sera, l'esecutivo di Berlusconi ha semplicemente favorito "indirettamente" l'azienda di famiglia Mediaset.

Nel gennaio 2007 la Commissione UE ha aperto un fascicolo sulla vicenda su segnalazione da parte di Sky Italia e Centro Europa 7. Gli incentivi 2004 (150 euro) e 2005 (70 euro) in pratica hanno favorito "le emittenti digitali terrestri che offrivano canali a pagamento", lasciando fuori dai giochi la piattaforma satellitare. "La misura è illegale perché ha costituito un vantaggio soltanto per la diffusione terrestre", ha sentenziato la Corte UE. Tanto più che gli incentivi 2006 che includevano anche i decoder satellitari sono stati considerati leciti.

Ora, la possibilità di percepire ben 150 euro per l'acquisto di decoder che costavano in realtà anche il 50% in meno ha orientato pesantemente le scelte dei consumatori. Per il Tribunale non solo l'iniziativa è stata "selettiva" (DTT rispetto al satellitare) ma ha permesso anche il consolidamento delle emittenti DTT. Sarebbe bastato puntare su decoder ibridi per correttezza di mercato.

Mediaset ha confermato l'intenzione di studiare a fondo la sentenza per un'eventuale impugnazione. La UE infatti ha imposto la restituzione degli incentivi. L'aspetto curioso della vicenda è che il colosso di Cologno Monzese a febbraio ha già restituito 6 milioni di euro (la stima è stata decisa dalla dirigenza) al Ministero delle Comunicazioni e quasi contemporaneamente depositato un ricorso al Tribunale di Roma per riaverli indietro.

"I contributi pubblici ai decoder per il digitale terrestre sono stati erogati direttamente ai consumatori e non ai broadcaster che trasmettono in digitale terrestre. E pertanto Mediaset non ne ha tratto alcun vantaggio", si legge nel comunicato ufficiale dell'azienda.

Il Tribunale di primo grado dell'Unione Europea non a caso parla di vantaggio indiretto.