I droni militari colpiscono i civili per colpa di spie inadeguate

Le armi digitali non sono precise come affermano i governi, secondo una nuova inchiesta.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

I droni militari colpiscono usando dati pieni di errori forniti dalla NSA. Ce lo racconta l'inchiesta appena pubblicata su The Intercept firmata da Jeremy Scahill e Glenn Greenwald. Un pezzo che di certo susciterà molto scalpore intitolato "Il ruolo segreto della NSA nel programma di omicidi degli Stati Uniti" (The NSA's Secret Role in the U.S. Assassination Program)

In sintesi, l'aviazione USA prende dalla NSA i dati e le tecnologie rese famose negli ultimi mesi, in particolare il tracciamento di telefoni cellulari e schede SIM. I droni vengono usati per colpire ma fanno anche parte della raccolta d'informazioni: con il programma GILGAMESH infatti gli aerei si trasformano in veri e propri ripetitori (torri) a cui i telefoni si agganciano, in modo da rendere il posizionamento preciso nell'ordine di 30 centimetri.

Serve a poco però perché nessuno può sapere con precisione se oltre al telefono c'è anche la persona. Il contributo di agenti umani sul campo è spesso del tutto assente - soprattutto in alcuni territori - e questo ha portato sovente all'uccisione di civili. Si tratta ancora una volta di metadati, raccolti e analizzati con algoritmi che non sono abbastanza precisi. E infatti si ritiene che recentemente, in Afghanistan, i veicoli senza pilota avessero 10 volte le probabilità di colpire civili rispetto a quelli convenzionali.

I metadati dalla NSA non sono abbastanza precisi, e per di più i terroristi hanno imparato a difendersi: alcuni per esempio hanno fino a 16 schede SIM che distribuiscono in modo casuale. In altri casi invece il bersaglio presta inconsapevolmente il telefono ad altri, compresi famigliari estranei agli scontri.

I reporter hanno ottenuto le proprie informazioni da un ex operatore di droni del JSOC (Joint Special Operations Command) che ha voluto mantenere l'anonimato. Le informazioni sono poi state confermate da Brandon Bryant e dai documenti forniti da E. Snowden, un altro operatore che ha deciso di rendere pubbliche queste informazioni.

Le tre fonti sono concordi sul fatto che è "assolutamente certo" che dei civili siano stati uccisi a causa delle informazioni inaffidabili fornite dalla NSA. "Quando si lancia la bomba o parte un raid notturno, sappiamo che c'è il telefono", afferma la fonte "ma non chi c'è dietro, chi ce l'ha in mano. Si ritiene naturalmente che si tratti di un nemico. È qui che la faccenda diventa inquietante".

L'articolo dedica poi spazio anche al programma SHENANIGANS, simile al GILGAMESH ma non identico. Usato dalla CIA, tratta di droni modificati per "aspirare" dati da cellulari, router wireless, computer e ogni altro dispositivo che si trovi nel raggio di azione. Nei documenti pubblicati da Snowden si legge di come in almeno un'occasione (operazione VICTORYDANCE) i droni abbiano raccolto dati a quasi 6,5 km di altezza. La missione durò sei mesi e richiese 43 voli per "mappare l'impronta Wi-Fi di ogni grande città in Yemen".

Insomma la precisione delle nuove armi è tutt'altro che chirurgica, come si sente spesso dire, ma ciò nonostante di recente c'è stato uno storico giro di boa, quando per la prima volta nel 2009 sono stati formati più piloti di droni che di aerei convenzionali.