I droni non possono più volare sulla testa degli svizzeri

Il divieto entrerà in vigore dal primo agosto per decisione dell'Ufficio federale dell'aviazione civile (UFAC). La decisione presa dopo il concerto dei Rolling Stones a Zurigo, quando un drone ha volteggiato su migliaia di spettatori.

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a cura di Pino Bruno

In Svizzera i droni per usi civili non potranno volare "al di sopra di assembramenti, ovvero diverse decine di persone molto vicine l'una all'altra, oppure in un raggio di 100 metri attorno ad essi". Il divieto entrerà in vigore dal primo agosto per decisione dell'Ufficio federale dell'aviazione civile (UFAC). Nella Confederazione Elvetica "già da tempo è vietato l'utilizzo di droni senza contatto visivo diretto, vale a dire anche con binocoli o video occhiali". L'UFAC può autorizzare deroghe in entrambi i casi, dopo "un'ampia verifica della sicurezza". I costi di un'eventuale autorizzazione variano dai 50 ai 600 franchi (dai 41 ai 500 euro) , a seconda del tempo impiegato per l'esame della domanda. 

Cos'è successo? Scrive il Corriere del Ticino che "fondamentale è stato quanto è accaduto recentemente a Zurigo, durante il concerto dei Rolling Stones allo stadio Letzigrund: la polizia ha denunciato il proprietario di un drone munito di una videocamera che aveva sorvolato gli spettatori". D'altronde le autorità federali sono molto pignole in tema di oggetti volanti. La normativa svizzera regola anche l'uso di cervi volanti, paracadute ascensionali, palloni frenati e palloni liberi ed è molto severa in tema di droni e rispetto della privacy.

Il concerto dei Rolling Stones allo stadio Letzigrund di Zurigo

I piccoli droni si stanno diffondendo in tutto il mondo e l'Italia è stato uno dei primi paesi a dotarsi di un regolamento, che prevede, tra l'altro, che il "pilota" debba essere maggiorenne e debba frequentare un corso di addestramento. Inoltre il drone dovrà essere coperto da polizza assicurativa. Di fatto, oggi in Italia nessun drone commerciale potrebbe volare senza infrangere la complessa normativa ENAC. 

Una soluzione potrebbe arrivare dal progetto a cui sta lavorando il FABLAB Ivrea. Nei laboratori piemontesi, come Tom's Hardware ha raccontato il mese scorso, si sta sperimentando un drone con doppio sistema di pilotaggio tramite una scheda di controllo che ne verifica la piena efficienza prima del volo e, in base a criteri automatici o comandi manuali del pilota, abilita il sistema di emergenza.

Per sopravvivere ai droni bisogna imparare a conoscerli