I Predator italiani sorveglieranno stadi e manifestazioni

I droni Predator dell'Aeronautica Militare saranno impiegati per controllare manifestazioni, stadi, strade, autostrade e sorvegliare aree specifiche. Accordo con Polizia e Carabinieri.

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a cura di Dario D'Elia

I Predator italiani – ovvero i droni in forza all'Aeronautica Militare – d'ora in poi saranno impiegati anche per l'ordine pubblico. Stamani sono stati firmati i protocolli d'intesa dal Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, Gen. S.A. Pasquale Preziosa, il Capo della Polizia, Alessandro Pansa, e il Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Leonardo Gallitelli.

L'intesa è "già in atto", come ha confermato il Gen. Preziosa, ma l'ulteriore collaborazione consentirà di "aumentare il livello di sicurezza dei cittadini". L'esperienza maturata nei teatri operativi esteri potrà essere messa a disposizione delle forze di polizia e carabinieri per controllare manifestazioni, stadi, strade, autostrade e sorvegliare aree specifiche. Ovviamente non saranno dotati di armamenti.

predator

Predator

Si tratta di un'operazione a costo zero, se si escludono quelli operativi (piuttosto bassi) dei droni, poiché i velivoli sono già disponibili e pronti all'uso. Senza contare la possibilità di impiegare finalmente gli elicotteri tradizionali là dove c'è realmente bisogno della presenza umana.

Nell'accordo si parla genericamente di Predator, ma l'Aeronautica dispone sia degli MQ-1C Predator A+ che degli MQ-9 Reaper (un tempo conosciuti come MQ-9A Predator B). L'MQ-1C Predator A+ è un drone lungo 8,22 metri, alto 1,82/2,1 m, con apertura alare di 14,8 m. Il peso massimo al decollo è di circa 1000 kg. Il motore è un classico Rotax 4 cilindri da circa 100 CV. Il suo punto di forza è nell'autonomia: può volare per oltre 20 ore consecutive senza necessità di atterrare o fare rifornimento. Ovviamente il controllo avviene in remoto grazie a speciali postazioni comando connesse in data-link satellitare.

I Predator sono "moltiplicatori di sicurezza", secondo il Generale Preziosa. Anche a 7mila metri di altezza sono in grado di catturare con il loro sguardo qualsiasi tipo di movimento grazie all'impiego di avanzati sistemi di scoperta elettro-ottici ed infrarosso, diurno e notturno, radar per l'individuazione di obiettivi di superficie con capacità NRT FMV (Near Real Time e Full Motion Video).

Normalmente vengono impiegati per svolgere missioni di ricognizione, sorveglianza e acquisizione obiettivi, nonché operazioni di Pattugliamento, Ricerca e Soccorso. "Possono inoltre essere effettuate missioni in ambienti operativi ostili, in presenza di contaminazione nucleare, biologica, chimica o radiologica, oppure acquisire dati ed informazioni relativi ad obiettivi di piccole e grandi dimensioni in zone potenzialmente oggetto di operazioni", puntualizza l'Aeronautica.

reaper

Reaper

"I velivoli Predator permettono di contribuire in modo unico alla creazione e mantenimento della cosiddetta Situational Awareness, ovvero al controllo dell'evoluzione della situazione da parte delle autorità responsabili del comando delle attività".

Insomma in Italia verranno usati per la sorveglianza elettronica ma "solo a ragion veduta, sul piano della prevenzione e della repressione", come ha ricordato il capo della Polizia Pansa.

I velivoli sono quelli del 32° Stormo e rimarranno quindi presso la base di Amendola, in Provincia di Foggia. I voli continueranno a essere gestiti dal personale militare.