I primi coloni della Luna mangeranno trofie al pesto

La NASA sta progettando di avviare coltivazioni lunari di basilico, girasole e rapa.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Se dovessimo fuggire dalla Terra di fretta e furia il posto più vicino in cui andare sarebbe la Luna. Al momento non è un ambiente abitabile, ma le cose potrebbero presto cambiare, a partire dalla disponibilità di vegetali in loco. Perché iniziare proprio da questo? La coltivazione di piante è un passo fondamentale verso la sostenibilità in un nuovo ambiente: garantiscono supporto alimentare ossigeno e acqua.

Prima di tutto però iniziare dalle coltivazioni consente di capire, senza rischi per l'uomo, cosa comporta vivere in un ambiente come quello lunare. Basta inviare sulla Luna alcune piantine e monitorare costantemente la loro salute. Qualcosa di simile a quello che si vuol fare sulla Stazione Spaziale Internazionale, ma usando dei voli spaziali commerciali apposta per portare le piante nello Spazio.

Coltiveremo basilico in serra sulla Luna

Un gruppo di lavoro del Lunar Plant Growth Habitat della NASA sta lavorando a una piccola serra che possa costituire un habitat adeguato alla crescita dei vegetali senza bisogno di cure quotidiane. Google invece si candida a occuparsi dei trasporti con il Google Lunar X Prize, un concorso che mette in palio 30 milioni di dollari per chi sarà in grado di progettare e realizzare una sonda robotica capace di atterrare sulla Luna entro il 31 dicembre 2015.

Il lander dovrebbe portare sulla Luna le piccole serre che la NASA sta preparando, con terra, acqua e i semi già piantati di basilico, girasole, rapa e Arabidopsis (una piccola pianta erbacea). Attualmente la serra può supportare 10 semi di basilico, 10 semi di rapa, e circa 100 semi di Arabidopsis, e contiene anche l'acqua necessaria ad avviare il processo di germinazione. La luce naturale del Sole dovrebbe essere sufficiente per sostenere la vita delle piante.

Seguiremo la germogliazione via webcam

La crescita verrà monitorata tramite telecamere che invieranno le immagini a Terra, poi probabilmente ci sarà una fase di prelievo per effettuare tutte le analisi del caso in modo da stabilire se le coltivazioni hanno subito una qualche contaminazione, per esempio da radiazioni. Un procedimento analogo verrà seguito sulla ISS.

Più a lungo si riusciranno a protrarre gli esperimenti, meglio si potranno analizzare gli effetti a lungo termine della crescita e della permanenza nell'ambiente lunare. Se l'idea andrà in porto i primi coloni della Luna potranno farsi un piatto di trofie al pesto appena sbarcati!