Conclusioni

Sta nascendo una nuova generazione di malware, quasi impossibile da battere e che si diffonde anche con il suono.

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a cura di Giancarlo Calzetta

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In pratica, sono tre anni che uno stimato ricercatore dà la caccia a un codice estremamente complesso che permette ai virus di diventare quasi “immortali”.

Che tutta questa ricerca sia solo frutto della sua paranoia sembra piuttosto improbabile e, in ogni caso, abbiamo visto che i pezzi per costruire un virus di questo tipo ci sono tutti.

Può essere che Ruiu si sia imbattuto in una versione “preliminare” del malware, che sta semplicemente testando le sue capacità di nascondersi nei sistemi.  

Tutto è partito dall'incontro tra una chiavetta USB e un Mac...

Magari, adesso che son stati scoperti, gli sviluppatori hanno deciso di arrestare l’ulteriore diffusione per evitare di scoprire le carte e tornare all’attacco quando le acque si saranno calmate.

Di sicuro, lo scenario futuro è quantomeno preoccupante dal momento che i malware stanno diventando sempre più complessi e gli strumenti di difesa risultano ancora poco efficaci contro queste minacce.

BadBios è stato sviluppato da qualche agenzia governativa? Questi malware sono già installati in moltissimi computer in giro per il mondo e non attendono altro che un segnale per attivarsi?

Non lo sappiamo.  L’unica cosa certa è che la sicurezza informatica sta diventando un campo estremamente complesso e la maggior parte dei sistemi è ampiamente inadeguata a gestirla nel modo giusto.

Troppe tecnologie legacy si trascinano falle che possono creare gravi problemi e solo una rifondazione dell’architettura software dei dispositivi elettronici, pensata partendo dalla sicurezza, può porre un freno a una situazione destinata a diventare quasi incontrollabile.