I Trojan poliziotto abbaiano, e domani morderanno

Il Consiglio dei Ministri europeo vorrebbe legalizzare le perquisizioni elettroniche in remoto

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a cura di Dario D'Elia

Sarà bene prepararsi all'avvento dei Trojan poliziotto. Il Consiglio dei Ministri europeo sta valutando attentamente la possibilità di legalizzare le "perquisizioni" realizzate in remoto attraverso il web – quindi con l'aiuto di malware.

Si partirà con la creazione di un'unica piattaforma europea per gli inquirenti e i team anti-cybercrime: l'obiettivo è quello di armonizzare le procedure, le tecniche e le strategie. Il tutto per fronteggiare nel migliore dei modi i fenomeni emergenti della pedo-pornografia, delle frodi online, del traffico di armi e droga, e della pirateria informatica.

Sebbene il Consiglio dei Ministri voglia preservare la privacy dei cittadini, sembrerebbe deciso a "facilitare le perquisizioni da remoto, qualora fossero accettate dalle legislazioni nazionali, consentendo ai team di investigatori di accedere rapidamente alle informazioni una volta ottenuto il lasciapassare del paese in cui si troveranno ad agire".

A mio modesto parere l'iniziativa non dovrebbe essere demonizzata. I Trojan poliziotto sicuramente esistono già e sono probabilmente già utilizzati, nei paesi più avanzati. Il problema come al solito riguarda il rischio di abusi. Meglio non avere alcuna normativa al riguardo, oppure una legge europea che ponga dei precisi paletti? La risposta è nella fiducia che si ha nelle istituzioni nazionali.