IBM inventa l'etichetta antifalsario definitiva

I ricercatori IBM hanno usato la nanotecnologia per creare un nuovo sistema anticontraffazione. Secondo gli scienziati questa protezione è a prova di riproduzione, impossibile anche per i suoi stessi creatori.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

IBM crede di aver trovato un metodo definitivo per prevenire la falsificazione, grazie alla nanotecnologia. Si tratta di una buona notizia per i grandi marchi di tutto il mondo, impegnate in una lotta continua contro il commercio di prodotti fasulli. I ricercatori dell'azienda sperano infatti che le loro scoperte possano risolvere una volta per tutte il problema della falsificazione "professionale", che fa finire sul mercato oggetti più o meno di lusso a prezzi bassissimi.

L'idea è di depositare "barre" d'oro su una superficie usando un processo di stampa. Sono grandi tra 25 e 80 nanometri, ma ciò nonostante i ricercatori di IBM possono usarle per riprodurre anche immagini complesse come per esempio "l'omino del semaforo" tedesco, un'immagine iconica nota al popolo teutonico e a molti turisti. Solo che l'immagine creata da IBM misura 50x60 micrometri.

"Abbiamo usato la tensione superficiale dell'acqua e un modello nanometrico per orientare le barre d'oro, che poi si possono stampare su ogni superfice […]. Possiamo creare modelli di ogni genere, come un logo aziendale o un numero di serie", ha spiegato il Dr. Heiko Wold di IBM.

"Abbiamo anche creato modelli con sfere fluorescenti che emettono rosso, verde e blu. Ciò che è particolarmente interessante è che in questo modo si aggiunge un ulteriore livello di sicurezza, perché l'ordine in cui si mischiano i colori è completamente casuale. Nemmeno io potrei replicare la sequenza. La chiamiamo funzione fisicamente inclonabile (PUF, physically uncloanable function)".

Falsificare queste "etichette" dovrebbe quindi essere impossibile, e con un microscopio è possibile verificare l'autenticità di un oggetto. I tecnici di IBM devono ora passare ai test sul campo, e credono che questa tecnica possa entrare in commercio nell'arco di cinque anni.

È bene però specificare che non stiamo parlando delle false borse che si vendono in molte delle nostre strade, o non ancora. Almeno per il momento, la soluzione di IBM è pensata per diamanti, orologi di lusso, opere d'arte famose e in genere oggetti di altissimo valore, ma anche per passaporti e documenti ufficiali in genere. Non resta quindi che attendere per vedere se i falsari si doteranno di nanotecnologie per oltrepassare questa barriera inviolabile.