ICT italiano in ripresa, ma garbatamente

AITech-Assinform conferma l'incremento del fatturato IT, ma permangono i limiti di sempre.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

AITech-Assinform ha anticipato i risultati del suo ultimo Rapporto Annuale sull'ICT italiano, che verrà presentato ufficialmente il prossimo 8 novembre. Ebbene, la ripresa sembra finalmente concretizzarsi, anche se con un incremento a dir poco modesto. Rispetto al 2006 è stato rilevato un un complessivo +2,1% e un fatturato di 21,4 miliardi di euro.

Secondo lo studio, la spesa per il software conta per 4 miliardi e cresce del +3,4% l'hardware assorbe circa 7,5 miliardi e cresce del +2,1% e i servizi IT sono a quota 9,9 miliardi, con un incremento del +1,5%.

Il settore in maggiore fermento è quello bancario (share del 22,6%), con investimenti IT di 4835 milioni di euro in crescita del +2,2% rispetto al 2006. Segue l'Industria (share del 21%), con 4498 milioni di euro, in crescita del +1,5%. Seguono la GDO/Commercio/Servizi, con 2415 milioni di euro (+2,8%) e le TLC/Media, con 2561 milioni di euro (+1%). In crescita anche il segmento Consumer con un +8,9% per di 1136 milioni di euro, mentre la PA ha un modesto +0,6%, pari a 1660 milioni di euro.

I limiti dell'IT italiano sono quelli di sempre. "Il nostro mercato è penalizzato dalla dimensione aziendale ridotta, da una vocazione manifatturiera ancora prevalente, e da un carico fiscale che intacca in misura eccessiva le redditività delle attività produttive", ha dichiarato Giorgio Rapari, Presidente di Assintel. "Occorrono misure sistemiche di contesto, capaci di liberare risorse per l'Innovazione e per il rischio d'impresa: questa sarà una delle sfide imprescindibili della Politica del futuro prossimo".