Il Blu-Ray può decollare, è arrivata la pirateria

Primo sequestro in Cina di film HD, rippati da supporti ottici Blu-Ray

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a cura di Dario D'Elia

La pirateria cinese ha sdoganato anche il Blu-Ray. La conferma giunge da Shenzhen, città costiera confinante con Hong Kong, dove è stato eseguito il primo sequestro di dischi HD. La Polizia locale ha dichiarato di aver fatto irruzione in un locale industriale piuttosto anonimo, dotato di tecnologie per la copia digitale. Sono stati individuati più di 800 dischi contenenti film, e altrettante confezioni con ologrammi fasulli. Secondo la Motion Picture Association International si tratta in assoluto del primo sequestro HD mai realizzato.

I pirati cinesi, in pratica, procedevano con il ripping dei film Blu-Ray, violando i sistemi di protezione AACS e BD+. In seguito effettuavano un re-encoding con la tecnologia AVCHD, che però permette una risoluzione massima di 720p. La riduzione delle dimensioni dei file consentiva così la masterizzazione su comuni DVD.

Ovviamente le Major sono molto preoccupate per questo rinnovato fronte di espansione illegale. Senza contare che i cloni Blu-Ray cinesi giungono sul mercato con prezzi unitari di circa 7 dollari – un'inezia se confrontati ai prezzi delle versioni originali, che superano normalmente i 30 dollari.