Il boss di Samsung arrestato con l'accusa di corruzione

Corruzione, falsa testimonianza e appropriazione indebita sono le accuse che hanno investito Lee Jae-yong, vice presidente di Samsung Group. L'erede del gruppo avrebbe cercato e ottenuto favori dal Presidente sudcoreano Park Geun-hye, ora sospeso dall'incarico.

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a cura di Manolo De Agostini

Lee Jae-yong, vice presidente di Samsung Group, è stato arrestato con le accuse di corruzione, falsa testimonianza e appropriazione indebita.

Alla sua vicenda è strettamente legato l'impeachment del Presidente della Corea del Sud, Park Geun-hye, che lo scorso dicembre è stata sospesa dall'incarico a causa di uno scandalo che l'ha investita.

Samsung Lee Jae yong 02

Stando a quanto emerso, il presidente Park non avrebbe condotto il paese in modo autonomo, consentendo a una cittadina comune (una confidente) senza cariche pubbliche, Choi Soon-sil, di avere un peso tale da estorcere a grosse aziende del paese la cifra di 69 milioni di dollari, sotto forma di donazioni a due fondazioni private da lei dirette.

Tra queste aziende ci sarebbe il nome di Samsung, e più in particolare la figura di Lee Jae-yong, salito al vertice dell'azienda dopo che il padre, nel 2014, fu portato in ospedale dopo un attacco cardiaco. Lee, già in un centro di detenzione, potrebbe rimanere dietro le sbarre per altri 18 mesi in attesa del processo e del verdetto.

Il businessman si trova in carcere dopo le udienze che l'hanno visto rispondere di accuse pesantissime. Samsung, per azione del dirigente, avrebbe versato fino a 43 miliardi di won (38 milioni di dollari) a Choi Soon-sil in modo da ottenere l'appoggio del governo nella fusione tra la holding company di Samsung, Cheil Industries, e Samsung C&T.

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Il servizio pensionistico nazionale sudcoreano, infatti, era il più grande investitore in Samsung C&T e votò a favore della fusione, giocando un ruolo chiave. Questo malgrado gli azionisti si fossero battuti contro l'intesa, affermando che il prezzo era troppo basso e che avrebbe rafforzato il controllo da parte della famiglia fondatrice alle spese degli azionisti di minoranza. Samsung rispose che l'accordo era necessario per sostenere la crescita futura e che avrebbe creato valore a lungo termine per gli azionisti.

Dalla fusione Lee uscì con una quota del 17% nella nuova entità, diventando l'azionista di maggioranza. La nuova realtà, ora chiamata solo Samsung C&T, è a sua volta il principale azionista di Samsung Electronics.

choi soon sil
Cittadini sudcoreani con la maschera di Choi Soon-sil e del Presidente

A gennaio la corte distrettuale di Seoul aveva respinto la richiesta di arresto di Lee, ma la decisione è cambiata dopo che l'ufficio del procuratore speciale ha fornito ulteriori elementi di prova. Inoltre si temeva che il dirigente potesse distruggere le prove o fuggire.

Durante un'audizione parlamentare dello scorso dicembre Lee aveva confermato di aver avuto incontri privati con Park e di aver regalato un cavallo del valore di 1 miliardo di won (875 mila dollari) alla figlia della confidente di Park, Choi Soon-sil.

Secondo l'accusa Lee avrebbe donato anche 3,1 milioni a una società di cui Choi (anch'essa in carcere) era co-proprietaria. All'udienza, Lee ha negato di aver ricercato favori politici o sostegno per la fusione in cambio di questi regali. La corte ha respinto la richiesta della corte di arrestare anche il presidente di Samsung Electronics Park Sang-Jin, che probabilmente ora si farà carico delle responsabilità di Lee. "Faremo del nostro meglio per assicurarci che la verità emerga", ha affermato in una nota Samsung Group.

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