Il Centro di Controllo d'Area

Un viaggio nella torre di controllo dell'aeroporto milanese di Linate, l'unico nel nord ovest dell'Italia che ha anche un Centro di Controllo d'Area (ACC), vero cuore della gestione del traffico aereo. Ecco tutto il lavoro che c'è dietro alla sicurezza dei voli aerei in Italia.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Il Centro di Controllo d'Area

Il Centro di Controllo d'Area (ACC) prende in carico gli aerei dal momento successivo al decollo fino a quello precedente l'atterraggio, dopo che sono stati gestiti dalla torre di controllo prima e da uno dei 19 Centri di Controllo di Avvicinamento, responsabili delle fasi immediatamente successive al decollo e immediatamente precedenti l'atterraggio.

I cieli italiani sono ripartiti in quattro grandi aree - che vedete nella cartina pubblicata in questa pagina: Roma (che ha in carico il 63% delo spazio aereo, 990mila voli l'anno), Milano, Brindisi (gestisce il 20% del traffico nazionale) e Padova (10%).

Lo spazio di volo italiano è diviso in quattro aree

A Linate spetta il controllo "solo" del 7% dei cieli italiani, su cui transitano 650mila voli all'anno, di cui 2163 voli nel giorno di picco del 2012, che fu il 13 luglio. Il responsabile ACC Antonio Maria Gigli fa notare "l'intensità di traffico che interessa quest'area, e la conformazione orografica, a ridosso delle Alpi. Un aeroplano che decolla deve salire immediatamente, quindi il controllore non ha molto spazio di manovra per farlo salire. Lo stesso a scendere, per chi arriva per esempio da Zurigo su Malpensa: in poche miglia bisogna smaltire parecchia quota".

L'area comprende i cieli di Lombardia, Piemonte, Liguria, parte della Toscana e parte della Francia. Gli aeroporti che vengono gestiti dall'ACC di Linate sono quelli di Linate, Malpensa, Bergamo, Lugano, oltre ai più piccoli come Brescia e Montichiari. Nonostante la percentuale territoriale sia piccola, quindi, il lavoro è impegnativo.

 

Come sono gestiti i cieli del nord ovest?

"Lo spazio aereo di competenza dell'ACC di Linate - spiega Gigli - viene ripartito in settori per consentire un controllo accurato. La divisione è flessibile e viene rimodulata in funzione della domanda di traffico e dell'orario. L'impostazione attuale consente di suddividere l'area in un numero di settori che va da un minimo di 2 a un massimo di 19.

Di notte ci sono meno settori aperti, di giorno negli orari di punta si aprono tutti. Ciascuno dei 250 controllori operativi controllore vigila su uno spazio aereo che va da un minimo di 30 miglia (60 chilometri) a un massimo di massimo 180, 190 chilometri".

Flaw Management Position (FMP)

I dati provenienti da 12 testate radar vengono usati in un sistema Multi Radar Tracking (MRT) molto complesso che elabora tutti i segnali ricevuti dalle testate e li riproduce sullo schermo del computer del controllore con la posizione più precisa possibile dell'aeroplano. Sono inoltre visualizzate le informazioni FDP, quindi nome del velivolo, quota, provenienza, destinazione, rotta.