Il CEO Google dice no a Obama

Eric Schmidt, CEO di Google, non cederebbe alle lusinghe del presidente in pectore degli Stati Uniti d’America.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Lo ha supportato durante la campagna elettorale, e hacollaborato attivamente con lui come consulente. Ma c’è un limite a tutto. Eric Schimdt hadetto che "sono contento di lavorare per Google, quindi la risposta è no",quando gli è stato chiesto se sarebbe stato disponibile a lavorare nel nuovostaff di Barak Obama.

L’ipotesi riguardavauna carica del tutto nuova, che, a quanto pare, sarà istituita dal prossimogoverno. L’idea, tra l’altro, non è per niente peregrina. Il "Chief TechnologyOfficer", CTO, dovrà occuparsi di molti temi tanto importanti quanto attuali edelicati. L’incaricato dovrà infatti assicurarsi che tutte le infrastrutture ITsiano adeguate al 21esimo secolo, che le reti siano sicure, e che le agenziegovernative mettano in pratica le migliori pratiche disponibili, tra le altrecose.

In altre parole, ilCTO dovrà avere a che fare con tutte le agenzie governative, da una parte, edettare nuove politiche dall’altra, con l’obiettivo di razionalizzare eottimizzare la situazione esistente. L’enorme dipartimento per la sicurezzanazionale, per esempio, ha un budget di 830 milioni di dollari, e 250 progettiattivi, la metà dei quali, probabilmente, destinata al fallimento. Una bellagatta da pelare, non c’è dubbio.

Barak Obama ha nelsuo programma diverse iniziative “tecnologiche”, tra le quali spiccano iprincipi della protezione della privacy, dell’apertura della rete e la riformadel sistema dei brevetti. Tutte, però, avranno nel CTO un punto di riferimento.

Già dalla descrizione sommaria si capisce che si tratta diuna mansione tutt’altro che comoda, che richiede una persona con le giustequalità, preparazione e curriculum. Certamente sarà difficile trovare unapersona adatta, soprattutto se i potenziali candidati rifiutano ancora prima diuna proposta ufficiale.

Tra gli altri nomi papabili, ci sono il CEO di HP e quellodi Xerox, e poi Shane Robinson, Vint Cerf e Reed Hunt, e una lunga lista di nomi nonparticolarmente familiari agli ambienti IT, come il sindaco di Los Angeles,Antonio Villaraigosa. Qualcuno avrà ilcoraggio di prendere tra le mani questa patata bollente? Speriamo che si trattidi qualcuno che conosca profondamente il settore IT, altrimenti si rischia difare una (ennesima) frittata.

Non siamoriusciti a scoprire l’indirizzo a cui inviare il curriculum vitae.