Il Comitato NGN era un bluff, i provider se ne vanno

I provider hanno deciso di abbandonare il Comitato NGN. Ridicolo il documento finale che sposava la linea Telecom Italia senza tener conto delle obiezioni degli altri operatori. Il presidente Francesco Vatalaro pare aver esagerato con la sintesi.

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a cura di Dario D'Elia

I provider concorrenti di Telecom hanno abbandonato il comitato NGN (New Generation Network). Dopo il documento barzelletta rilasciato dall'organismo dell'Agcom – ridicolo più che altro perché non lasciava trasparire le obiezioni dei provider – ecco il colpo di scena.

Anche il comitato NGN non ha funzionato

"Essendo venuti meno i presupposti alla base del comitato stesso gli operatori alternativi si sono visti costretti a ritirare la propria adesione al comitato in attesa di poter rappresentare le proprie posizioni su una materia di tale rilevanza in una audizione in consiglio Agcom", hanno sottolineato gli operatori (Vodafone, Wind, Tiscali, TeleTu, Fastweb, Welcome Italia e Aiip).

La sintesi del presidente del comitato NGN, Francesco Vatalaro, avrebbe potuto redigerla direttamente Telecom Italia: tutti ne hanno rilevato infatti la stessa strategia ed approccio. L'idea (di Telecom e di Vatalaro) è quella di sempre: lavorare insieme dove non è conveniente per nessuno e lasciare al mercato le aree dove l'ex monopolista è in vantaggio.

"Le linee guida proposte da Vatalaro e anticipate la settimana scorsa alla stampa e illustrate ai membri del comitato non sono in nessun modo rappresentative dei contributi da noi forniti ai lavori del comitato e non possono fornire elemento utile di valutazione per l'Autorità ai fini del completamento della definizione del quadro regolamentare sulla transizione alle reti NGN […] le linee guida proposte dal presidente rispecchiano quasi totalmente le richieste di Telecom Italia".

In fondo l'epilogo ricorda non poco quelle fastidiose riunioni di condominio dove ci si scapicolla e in verità decide solo il proprietario del palazzo, con il favore dall'amministratore.