Il corpo macchina

Recensione - Test della Fujifilm X20, evoluzione della precedente e apprezzata X10. La fotocamera migliora dove richiesto, spostando un po' più in alto l'asticella delle performance ottenibili con una compatta.

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a cura di Tom's Hardware

Il corpo macchina

Il corpo macchina della Fujifilm X20 non è tra i più compatti considerato che si tratta di una fotocamera a ottica fissa, perlomeno non tanto da essere realmente tascabile. È, naturalmente, il prezzo da pagare per avere controlli evoluti, un'ottica luminosa e il mirino ottico. Il body è molto simile a quello della precedente X10. Peculiare il meccanismo di zoom manuale che, proseguendo la corsa, funge anche da interruttore ON/OFF. 

Scattando foto è piacevole avere a che fare con uno zoom manuale, e personalmente l'abbiamo apprezzato. Per le riprese video, però, è più pratico uno zoom motorizzato, e l'accensione di questo tipo ci ha fatto trovare con la fotocamera involontariamente accesa più spesso di quanto avessimo immaginato saggiando la resistenza allo scatto che, inizialmente, ci è parsa sufficientemente elevata.

La parte superiore del corpo macchina (in lega di magnesio, come il fondello) contiene un piccolo flash a scomparsa azionabile manualmente tramite apposito switch, il pulsante di scatto, la ghiera di selezione del programma, quella di compensazione esposimetrica da +/- 2 stop e un piccolo pulsante Fn personalizzabile, a cui abbiamo trovato comodo assegnare la selezione rapida della sensibilità ISO.

Sul dorso troviamo la ghiera di comando principale e un pulsante per il blocco AE/AF, oltre a una ghiera secondaria che controlla il secondo parametro di scatto (ad esempio i tempi in modalità M) e che funge anche da PAD direzionale a 4 vie con pulsante centrale, da utilizzare per la navigazione tra i menu. Menu che è completo e ben organizzato, ma a cui difficilmente si sente la necessità di accedere grazie all'ulteriore pulsante Q posto sotto la ghiera secondaria, che richiama il "Quick menu" contenente tutti i parametri di scatto principali, ivi compresi i controlli di Simulazione pellicola, i controlli Alte/Basse luci, Saturazione e Nitidezza che sono ormai diventati caratteristici di questo marchio. Se usati proficuamente, in unione all'ottimo RAW converter consentono di ottenere un JPEG praticamente pronto all'uso, il che per una fotocamera che si prefigge lo scopo di essere poco impegnativa è un ottimo risultato.

Il display da 2,8 pollici è di buona risoluzione (460.000 punti), e subentra efficacemente al mirino ottico quando necessario; mirino ottico che ha ora acquisito un sensore di prossimità per lo spegnimento automatico del display. A sinistra del display, ancora altri pulsanti: riproduzione, scelta della modalità esposimetrica, scelta della modalità di avanzamento, bilanciamento del bianco. Nel complesso, una dotazione molto completa organizzata in modo funzionale, che unita al metallo delle ghiere superiori dona alla X20 un aspetto professionale. Da segnalare anche la presenza di una slitta a contatto caldo per flash esterni, una rarità per una compatta.

L'impugnatura è ridotta ma sufficientemente efficace, grazie anche all'appoggio antiscivolo per il pollice. Va ricordato che, dato lo zoom manuale, la fotocamera si utilizza impugnandola con entrambe le mani, il che assicura sempre la corretta stabilità. Il formato di memoria è, come sempre, l'SD/SDHC/SDXC, a cui si aggiunge una riserva di memoria interna sufficiente per una quarantina di scatti in formato JPEG Fine. Leggermente sotto la media la durata della batteria, che raggiunge i 270 scatti secondo lo standard CIPA.