Il Cyber ​​Command USA ha attaccato i sistemi informatici dell'Iran

Il Cyber ​​Command degli Stati Uniti giovedì scorso ha effettuato un attacco informatico contro sistemi iraniani.

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a cura di Dario D'Elia

Il Cyber ​​Command degli Stati Uniti giovedì scorso ha condotto una serie di attacchi informatici nei confronti delle strutture di Intelligence iraniane che avrebbero contribuito all'azione militare attuata lo stesso giorno ai danni di due petroliere. Le due navi - giapponese e norvegese - giovedì 20 giugno stavano transitando nel Golfo dell'Oman, quando all'alba hanno comunicato la diffusione di incendi a seguito di esplosioni. Gli Stati Uniti, come altri Paesi, sono convinti che la responsabilità sia dell'Iran, mentre Teheran ha negato ogni coinvolgimento.

Giovedì, mentre si alzavano colonne di fumo nero dalle petroliere, il presidente Donald Trump ha ordinato un'operazione aerea contro radar e batterie missilistiche iraniani ma a pochi minuti di volo dagli obiettivi i caccia sono stati richiamati. Le fonti del New York Times hanno spiegato che si è preferito far scattare un attacco informatico – per altro già pianificato da settimane - poiché al di sotto della soglia di conflitto armato. Sono stati presi di mira sistemi, che secondo le persone informate sulle operazioni, vengono impiegati per l'impostazione di azioni militari e per il controllo dei lanci di missili.

L'efficacia è difficile da dimostrare poiché può essere giudicata solo se l'Iran tentasse una nuova azione. Resta il fatto che di solito si tratta di "blocchi" temporanei che nel tempo possono essere risolti. Un po' come è avvenuto l'anno scorso quando le attività dell'Agenzia russa di ricerca su Internet è stata bloccata da un attacco informatico del Cyber Command, durante e fino allo scrutinio delle elezioni di medio termine statunitensi.

"Continueremo a collaborare con la nostra comunità di intelligence e con i partner per la cybersicurezza per monitorare la cibernetica iraniana, condividere informazioni e prendere provvedimenti per mantenere l'America e i nostri alleati al sicuro", ha affermato Christopher C. Krebs, direttore del Dipartimento per la sicurezza informatica e la sicurezza delle infrastrutture.