Il cyber-crimine cresce ma la Polizia Postale perde uomini

Dall'inizio del 2014 il governo ha iniziato a chiudere diversi uffici provinciali della Polizia Postale portando ad oggi gli agenti da 920 a 603. Una razionalizzazione che somiglia molto a uno smantellamento, mentre i cyber-crimini sono in costante crescita.

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a cura di Alessandro Crea

Il cyber-crimine è in crescita ma sembra che al Governo italiano non interessi e infatti sin dal 2014 è iniziata un'operazione che ai "piani alti" viene descritta come razionalizzazione delle risorse della Polizia Postale, ma che ha tutto il sapore di un vero e proprio smantellamento. Questa operazione che va avanti da quattro anni ha portato fino ad ora a una riduzione drastica del personale disponibile per la Polizia di Stato, sceso da 920 a 603 agenti.

"Non si tratta di un'operazione di razionalizzazione, ma semplicemente di un modo per recuperare uomini, dato che nel comparto della sicurezza ne mancano 50mila, 18mila solo nella Polizia di Stato", ha spiegato a Il Fatto Quotidiano Gianni Tonelli, segretario generale del SAP, il sindacato autonomo di Polizia. "Da un lato non si sostituiscono gli agenti che stanno andando in pensione o si trasferiscono, dall'altro si sottraggono ai cyberpoliziotti alcune competenze specifiche".  

polposte

L'obiettivo, secondo Tonelli sarebbe quello di "recuperare dai 3 ai 4mila uomini e inviarli alle Questure, perché le poltrone saltano se qualcosa va storto nell'ordine pubblico, mentre importa molto meno delle truffe ai cittadini e dei ragazzini presi di mira dal cyberbullismo".

E intanto i crimini sul web sono in crescita costante, come dimostrano i casi recentissimi dei server di Palazzo Chigi, ministero della Difesa e ministero dell'Interno, violati dagli hacker di Anonymous, o i falsi Black Friday/truffa verificatisi online, per non parlare dei fenomeni di cyberbullismo, sostituzioni di identità e pedopornografia. Secondo i dati del rapporto Clusit in Italia dal primo semestre 2016 allo stesso periodo di quest'anno i reati in rete sono cresciuti dell'83%.

"La vita di ogni italiano è ormai una vita interconnessa con le reti, con i social, ed è inspiegabile questa scelta di depotenziare un corpo che ha professionalità e specializzazione. Il mondo della rete non può essere lasciato in mano ai criminali. Oltretutto l'idea di avere più uomini, sottraendoli ad altri comparti è folle. la sicurezza non può essere un tema sottoposto a tagli lineari, perché quando i cittadini si trovano in una situazione di pericolo cosa dobbiamo dire loro? Non ci sono i soldi?" hanno dichiarato all'ANSA le deputate del M5S Giulia Sarti e Dalila Nesci.