Il cyber Fisco funziona: chi evade le tasse sta meno sereno

Il viceministro dell'Economia Luigi Casero conferma un gettito fiscale record per il 2014. Banche dati incrociate e 730 precompilato sembrano funzionare.

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a cura di Dario D'Elia

Incrocio delle banche dati e "730 precompilato" hanno fatto emergere centinaia di milioni di euro di evasione fiscale. La conferma giunge dal viceministro dell'Economia Luigi Casero che ha commentato positivamente i primi dati sul gettito 2014, anche se mancano ancora quelli disaggregati.

banche dati

"Direi che con la lotta all'evasione andiamo bene. Posso anticipare che è andata oltre le aspettative e supereremo il record di 14,2 miliardi di incassi del 2014", ha confermato Casero. Si parla di una raccolta complessiva frutto delle riscossioni di Equitalia, delle attività di accertamento e del rientro dei capitali.

Insomma, l'incrocio delle banche dati probabilmente funziona e fa anche paura. L'Agenzia ha scovato ben 210mila contribuenti che si erano dimenticati di fare la dichiarazione dei redditi: circa 105mila si sono ravveduti immediatamente. Lo stesso è valso per 65mila partite IVA, di cui 47mila subito in regola. L'anagrafe dei conti correnti ha permesso poi di rilevare i livelli medi di giacenza e semplificare le azioni di accertamento.

Non meno importante la fatturazione elettronica che secondo Casero consente il contrasto all'evasione e la futura eliminazione di fastidiosi adempimenti come lo spesometro. E per il 2017 si prevede il varo di un provvedimento che obbligherà aziende e professionisti a comunicare via Internet all'Agenzia delle Entrate, con cadenza mensile o trimestrale, le fatture emesse e gli importi. Si parla anche di un software gratuito per la compilazione online delle fatture elettroniche e il pagamento dell'IVA con dichiarazione pre-compilata.

fattura elettronica

"L'Europa pone ostacoli alla obbligatorietà, ma a quel punto la maggior parte dei soggetti coinvolti troverà più comodo usare la fattura online", commenta Casero.

Più critico il parere di Raffaello Lupi, professore di diritto tributario a Tor Vergata: l'evasione di massa non sarebbe stata ancora scalfita. "Il problema è il controllo del territorio sulla ricchezza prodotta da piccole attività e lavoratori indipendenti, dove i risultati sono ancora modesti rispetto al numero di contribuenti che, come si vede dalle statistiche, dichiarano redditi poco credibili", spiega Lupi.

"Anche se gli accertamenti sono tanti, in percentuale rispetto ai soggetti coinvolti, rimangono una cifra che io giudico irrisoria. Un pasticcere, un ristoratore o un albergatore hanno una probabilità minima di essere controllati e quindi continuano ad evadere. Secondo me sull'evasione di massa l'intervento dell'Agenzia è ancora insufficiente. Invece è proprio dall'evasione di massa che vengono i famosi 120 miliardi di cui si fa tanto parlare".