Il drone da polso Nixie vince mezzo milione di dollari

Intel ha premiato il drone da polso Nixie con il primo premio del concorso Make It Wearable.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Il drone da polso Nixie (Drone da polso Nixie, scordatevi gli smartwatch) si è aggiudicato i 500.000 mila dollari messi in palio da Intel nel concorso Make It Wearable. La startup che lo ha ideato userà il denaro per affinare il progetto, con l'obiettivo di creare un prodotto commerciabile che costi meno di 1000 dollari.

Nixie è sostanzialmente un drone ultraportatile progettato per scattare immagini e girare video dall'alto, con la portabilità di un orologio da polso. Quando serve si sgancia, si alza in volo, scatta e torna indietro. In alternativa è possibile attivare la funzione "follow": Nixie seguirà il padrone mantenendo posizione e distanza, e ovviamente girando video.

Intel ha premiato il drone da polso Nixie con il primo premio del concorso Make It Wearable.

Un'idea fantastica in effetti e non ci sorprende affatto che abbia vinto il concorso proposto da Intel. Gli altri finalisti comunque erano più che agguerriti: al secondo posto infatti si piazza una mano bionica progettata dalla britannica Open Bionics, che ricorda moltissimo il progetto di Nicolas Huchet - ma la protesi di Open Bionics sembra un po' più avanzata.

Al terzo posto c'è invece il guanto ProGlove, che promette di rendere le attività produttive più veloci ed efficaci, nel video di presentazione se ne vedono le potenzialità nella catena di montaggio automobilistica. C'era poi il progetto "First V1sion - Player Perspective", per creare immagini sportive dal punto di vista dell'atleta.

Tra i finalisti non ci sono progetti italiani, ma non perché nel nostro Paese manchino talenti creativi. Luca Salvioli sul Sole 24ore spiega infatti che il problema sta nelle nostre leggi sui concorsi a premi. "Gli organizzatori avrebbero dovuto presentare una grande quantità di documenti in anticipo, dare una cauzione, mettere in mezzo notai e soprattutto fare una fideiussione del valore complessivo dei premi. Non è una scoperta recente: nel 2007, quando Google lanciò il primo concorso per le app di Android con montepremi da 10 milioni di dollari, l'Italia non potè partecipare", spiega il giornalista sul quotidiano economico.