Il flop di Bing costa 6,2 miliardi di dollari a Microsoft

Microsoft dovrà ascrivere a bilancio una perdita di 6,2 miliardi di dollari causata dalla mancanza di risultati di aQuantive, l'azienda di pubblicità online che era stata acquisita per spingere Bing e contrastare Google.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Microsoft ha annunciato una svalutazione di 6,2 miliardi di dollari dovuta al flop di Bing e all'acquisizione di aQuantive, l'azienda di pubblicità online comprata nel 2007 per 6,3 miliardi di dollari. L'acquisto multimilionario era stato pianificato in risposta all’acquisizione di DoubleClick da parte di Google, nell'intento di spingere il motore di ricerca Bing.

Microsoft perde 6,2 miliardi di dollari per clopa di Bing e aQuantive

I conti che ha presentato ieri sera l'azienda di Redmond dopo la chiusura delle contrattazioni di Wall Street è l'indice inequivocabile del fallimento delle attività Internet che ruotano attorno a Bing. Che il motore di ricerca di Microsoft fosse un flop si sospettava da tempo: due mesi fa Rick Sherlund di Nomura Equity Research scriveva che "Microsoft perde 2,5 miliardi dollari all'anno a causa di Bing, con un impatto del 7 per cento sui margini operativi dell'azienda, che è una percentuale enorme". In più "gli investitori non hanno mai tifato per questo tipo di attività perché non ne vedono i frutti a lungo termine".

Si era persino parlato di una possibile trattativa per la cessione dell'attività a Facebook, che secondo indiscrezioni era un'ipotesi ben vista dagli investitori perché "per Microsoft è l'occasione di monetizzazione l'investimento in Bing".

La perdita, calcolata in 6,2 miliardi di dollari, sarà ascritta "nel conto economico del quarto trimestre dell'anno fiscale 2012" e rischia di limare i profitti registrati nell'ultimo trimestre dal colosso di Redmond, anche se Microsoft scrive nel comunicato di "non aspettarsi che la svalutazione in questione incida sulla sua attività in corso o sulle prestazioni finanziarie".

Il dato non poteva essere tenuto nascosto: come spiegato nel comunicato, "secondo le linee guida dei bilanci, alle aziende statunitensi si richiede di eseguire un impairment test per ogni divisione", per verificare che le attività siano iscritte in bilancio a un valore non superiore a quello recuperabile. La cifra può essere calcolata considerando sia l'utilizzo dell'attività sia la sua vendita. Nel caso in cui si rilevi un'eccedenza del valore di bilancio rispetto a quello recuperabile, significa che l'attività ha subito una riduzione di valore (impairment) da rilevare in conto economico. Nel caso di Microsoft l'impaiment test sulla divisione Servizi ha dato come esito una perdita di circa 6,2 miliardi in conseguenza degli ammanchi nella revisione del 2012.

Nel comunicato stampa ufficiale si legge che "Microsoft ha completato l'acquisizione di aQuantive il 13 agosto 2007, in una transazione interamente in contanti del valore di poco più di 6,3 miliardi di dollari. aQuantive continua a fornire strumenti utili agli sforzi pubblicitari online di Microsoft, ma l'acquisizione non accelera la crescita come previsto".

L'azienda di Redmond tuttavia non sembra intenzionata a mollare il colpo con Bing, dato che tiene a precisare che "le ricerche con Bing negli Stati Uniti sono in crescita, e il fatturato generato dalle attività di ricerca è salito", inoltre "MSN è primo portale in 29 Paesi grazie alla partnership con Yahoo! che ha consentito di espandersi geograficamente".

Tutto molto interessante, ma non si può nascondere che la divisione dei servizi online di Microsoft accumula perdite per 500 milioni di dollari a trimestre, e che Bing ha all'attivo 5 miliardi di perdite negli ultimi tre anni. Stando ai dati di ComScore Bing a febbraio deteneva il 15% circa di quote di mercato grazie all'accordo con Yahoo!, mentre Google è al 66% circa. La tenacia di Microsoft è da apprezzare, ma forse sarebbe il caso di lasciar perdere l'ostinazione e investire in qualcosa di più profittevole.