Il fucile DroneGun neutralizza i droni a 2 km di distanza

DroneGun è un jammer a forma di "fucile" che disturbando il segnale GPS fino a 2 km di distanza costringe i droni ad atterrare o tornare indietro.

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a cura di Alessandro Crea

Dal vivo o in foto il DroneGun di DroneShield sembra un'arma futuristica, di quelle utilizzate in giochi come Doom o Halo e invece questa sorta di "fucile" è un potente jammer portatile, pensato per essere utilizzato da un singolo operatore e dotato di una portata incredibile, potendo abbattere i droni volanti fino quasi a 2 km di distanza.

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Come tutti i jammer in realtà anche questo di DroneShield non apporta danni reali al drone né lo fa precipitare ma disturbandone la ricezione dei segnali GPS e GLONASS lo costringe ad atterrare o a tornare indietro, operazioni che ogni drone consumer o professionale effettua proprio quando perde la connessione satellitare.

La novità però è che DroneGun può farlo "colpendo" droni a una distanza di quasi 2 km. Si tratta di un aspetto tutt'altro che secondario in un contesto di sicurezza, perché consente di tenere le potenziali minacce a una distanza di sicurezza notevole, si pensi ad esempio al caso di un drone che trasporti esplosivo. Costringendo inoltre il drone a tornare alla base il DroneGun offre anche indirettamente la possibilità di rintracciare il pilota del velivolo.

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DroneGun non è leggerissimo, pesando quasi 6 kg, ma è utilizzabile senza bisogno di addestramento specifico e questo costituisce un altro vantaggio di questo jammer. Al momento DroneShield non ha ancora ottenuto l'autorizzazione alla vendita sul mercato statunitense da parte della FCC, ma il dispositivo può essere utilizzato dalle agenzie governative.