Il Governo punta 200 milioni sulla fibra ottica di Metroweb

La Cassa Depositi e Prestiti aumenta la quota di capitale in Reti Tlc, la holding di Metroweb. Arriveranno 200 milioni per lo sviluppo in fibra di 30 città, e non si escludono altri 300 milioni in futuro. La sinergia con Telecom Italia sarà fondamentale.

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a cura di Dario D'Elia

La Cassa Depositi e Prestiti, tramite il Fondo Strategico Italiano, ha deciso di puntare 200 milioni di euro sullo sviluppo in fibra dell'Italia aumentando la sua quota al 46,2% in Reti Tlc - la holding controllata da F2i, che detiene il 61,4% di Metroweb. È senza dubbio una buona notizia per il paese, ma piena di piccole e grandi contraddizioni. 

Partiamo dalle note positive. Metroweb potrà portare avanti il suo progetto che prevede il cablaggio in fibra di 30 città entro il 2015. Si parla di 100 Megabit grazie alla modalità FTTH (Fiber-to-the-home). La strategia è quella di procedere con l'acquisizione dell'infrastruttura dei provider già fortemente impegnati nei servizi in fibra ottica, sviluppare tratte verticali in fibra in alcune città (ad esempio Milano) e infine acquisire, da enti pubblici, le reti locali già esistenti ma scarsamente utilizzate.

È evidente che l'eventuale coinvolgimento di Telecom Italia sarà chiave poiché Metroweb vanta al momento meno di 10mila km di fibra mentre l'ex monopolista 4,3 milioni. Quindi certamente non si può dire che Telecom sia rimasta fuori dai giochi, anzi. Sarà sostanziale il suo apporto. 

"(L'iniziativa) va vista il più complementare e sinergica possibile con Telecom Italia. Voglio ribadire che si ritiene che il nostro investimento possa aiutare lo sviluppo di un'azienda storica nella fibra. L'intendimento è lavorare il più sinergicamente possibile con Telecom Italia per una infrastruttura importante e strategica per lo sviluppo del Paese", ha commentato l'amministratore di  CDP e presidente di FSI Giovanni Gorno Tempini. Beh, sempre che Telecom e Metroweb riescano a trovare un accordo sul prezzo delle linee in rame.

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I problemi però sono altri. Il primo che questo grande progetto per l'Italia riguarderà sono le aree ad alto ritorno di investimento. Metroweb non ha mai parlato di digital divide, bensì di potenziamento dell'offerta. Le città elette saranno Genova, Torino, Monza, Como, Bergamo, Brescia, Verona, Vicenza, Padova, Udine, Trieste, Venezia, Reggio Emilia, Modena, Bologna Ancona, Pescara, Foggia, Bari, Taranto, Reggio Calabria, Prato, Livorno, Firenze, Roma, Napoli, Salerno, Messina, Catania e Palermo.

In secondo luogo come rimanere insensibili al fatto che la CDP è un ente pubblico finanziario controllato al 70% del capitale sociale dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, e al 30% da diverse fondazioni bancarie? Niente di male se non fosse che il suo presidente Franco Bassanini dal 6 ottobre è anche presidente di F2i. Con tutte le cautele del caso l'uomo della strada potrebbe anche presumere un minimo conflitto di interessi.