Il Governo taglia il 50% della spesa informatica per PA e Sanità

L'articolo 29 della Legge di Stabilità 2019 prevede un taglio indiscriminato del 50% della spesa IT per Pubblica Amministrazione e Sanità.

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a cura di Dario D'Elia

Il Governo ha deciso di tagliare del 50% l'intera spesa informatica della Sanità e della Pubblica Amministrazione. Si tratta di un provvedimento (Art. 29) contenuto nella Legge di Stabilità 2016 che ha colto un po' tutti di sorpresa. Praticamente 3 miliardi di euro in meno rispetto agli scorsi anni.

"È una visione incomprensibile quella che sta dietro a questa norma primo perché è in contrasto con le politiche di crescita e sviluppo dell'occupazione, di cui il digitale è il motore principale, e in aperta contraddizione con gli impegni sull'innovazione sin qui presi dal Governo", ha commentato Elio Catania, presidente di Confindustria Digitale.

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Per altro l'IT è uno degli strumenti chiave per mettere in pratica la razionalizzazione dei costi e incrementare l'efficienza. "Ricordando, infine, che siamo agli ultimi posti in Ue per spesa pubblica in informatica, non posso che augurarmi che si sia trattato di una svista di percorso destinata a non lasciare traccia nella Legge di Stabilità che verrà licenziata dal Parlamento", ha concluso Catania.

Paolo Colli Franzone dell'Osservatorio Netics ricorda che la spesa annuale media degli scorsi anni viaggiava sui 6 miliardi di euro: una cifra neanche così smodata. Soprattutto se si considera che la maggior parte delle gare viene aggiudicata al massimo ribasso. Insomma, se il Parlamento non metterà mano al provvedimento rischieremo di tornare indietro, invece che procedere con la rivoluzione digitale.  

Secondo indiscrezioni l'intenzione sarebbe stata quella di tagliare le spese per i progetti nuovi, ma il testo licenziato non esplicita il dettaglio.

"La Consip e le centrali regionali d'acquisto, per quanti miracoli possano riuscire a fare, non potranno mai garantire quantità e qualità invariate di beni e servizi acquistati a fronte di un taglio di spesa del 50%. E quindi si faranno meno cose, inevitabilmente", spiega Colli Franzone.