Il lampione con LED, Wi-Fi, sensori e videocamera è pure intelligente

Albertslund, in Danimarca, è una città laboratorio, dove si sperimentano le nuove frontiere dell'illuminazione pubblica a LED. Su un unico lampione ci sono anche ripetitori Wi-Fi, sensori per traffico e qualità dell'aria, videocamere di sorveglianza.

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a cura di Pino Bruno

Ecco la città delle luci a LED, unica al mondo, immenso laboratorio a cielo aperto per le aziende che sperimentano questa tecnologia a basso consumo per l'illuminazione pubblica. Passeggiare lungo i viali e pedalare veloci sulle piste ciclabili di Albertslund, in Danimarca, è un'esperienza piacevole e istruttiva, da consigliare caldamente ai nostri amministratori pubblici. Si può risparmiare e innovare con sapienza, dimostrano i lampioni "intelligenti" installati in questo comune a pochi chilometri da Copenhagen.

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Il living lab DOLL (Danish Outdoor Lighting Lab) di Albertslund è il primo centro europeo per sperimentare le migliori soluzioni di illuminazione urbana. È stato creato grazie alla collaborazione tra Danmarks Tekniske Universitet, amministrazioni pubbliche e aziende importanti, da Cisco a Osram, Philips, Luminex e tante altre, perché le richieste arrivano da tutto il mondo.

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I lampioni e le strisce di LED per illuminare le gallerie pedonali sono tutti collegati in rete, diffondono luce e segnale Wi-Fi. Si accendono quando c'è bisogno, regolano l'intensità in base alla luce ambientale e mantengono una luce fioca se in quel momento non passa nessuno. Poiché in Danimarca circolano più biciclette che automobili, c'è molta attenzione all'illuminazione delle piste riservate ai ciclisti. Così, ad esempio, sono stati installati lampioni con sensori che percepiscono l'arrivo di persone in bici e predispongono la luce adeguata al passaggio, per poi tornare in stand-by. Per adeguare gli interventi futuri al traffico di ciclisti, sono stati sistemati anche sensori che contano le biciclette per determinare gli orari di punta e le esigenze di illuminazione.

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I lampioni di Albertsund sono modulabili e, a seconda delle esigenze, possono essere dotati di ripetitori Wi-Fi, sensori per il traffico automobilistico, pedonale e ciclabile, centraline per misurare la qualità dell'aria, modulatori di intensità, videocamere di sorveglianza. Tutto su un unico supporto, anche per evitare la proliferazione di pali e salvaguardare armonia del paesaggio e arredo urbano. Infine, i lampioni sono a prova di vandali, anche se in Danimarca il fenomeno è molto contenuto.

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Nella cittadina danese, che ha circa 28mila abitanti, è prevista l'installazione di circa diecimila nuovi lampioni a LED. Un progetto che si alimenta grazie ai risultati delle ricerche compiute nel Danish Outdoor Lighting Lab. Una scelta dettata soprattutto da esigenze ambientali e di bilancio, perché con i LED si risparmia molto e si inquina meno. Fino al 2013 l'illuminazione comunale era di proprietà della società privata DONG Energy, poi il municipio ha deciso di riacquistare le infrastrutture. 

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In Italia non ci sono laboratori a cielo aperto come quello danese ma numerosi comuni hanno deciso di abbracciare la tecnologia LED. A Milano sta per essere completata la sostituzione di circa 140mila lampioni e quelli nuovi a LED permetteranno al Comune di risparmiare il 52% sui consumi e il 31% sulla bolletta energetica. Il pioniere mondiale è stato comunque Torraca, un piccolo comune del salernitano, che già nel 2007 ha sostituito tutti i vecchi lampioni con le luci a LED realizzate dalla startup Elettronica Gelbison. La notizia fu raccontata quasi con stupore dal settimanale The Economist