Il livello ICT delle imprese italiane è preoccupante

L'Osservatorio permanente sull’ICT ha rilevato dati allarmanti: il 40% delle PMI è al palo

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a cura di Dario D'Elia

Introduzione

Mercoledì scorso presso il Politecnico di Milano, l’Osservatorio della School of Management ha reso noti i risultati dell'ultima ricerca riguardante la condizione dell'ICT italiano in ambito business. Con il supporto di Adecco, Alcatel-Lucent, Autodesk, Barclays Bank, Business Objects, eBay, Google, Hewlett Packard, Microsoft, Nokia, RS Components, Trend Micro e Vodafone è stato possibile completare un quadro esaustivo della condizione italiana.

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Di particolare interesse, inoltre, le ultime novità che quest'anno hanno permesso di approfondire a 360° ogni aspetto tecnologico delle PMI. "Innanzitutto ha allargato l’ambito d’analisi, esplorando il tema dell’innovazione a tutto tondo: a livello non solo di ICT, ma anche di strategie e modelli di business, di prodotti e servizi, di design e brand e di strumenti finanziari Inoltre, l’attenzione si è focalizzata, con riferimento specifico all’innovazione ICT, oltre che sulle componenti più tradizionali del sistema informativo aziendale, anche sui servizi e sulle applicazioni più innovative e recenti che offrono nuove opportunità alle PMI italiane, ad oggi non pienamente sfruttate", ha spiegato Raffaello Balocco, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio. "Infine a partire da quest’anno è stata creata una community di imprenditori, manager, Pivot ICT ed operatori del canale d’offerta, che conta più di 4.500 iscritti, raggiunti da una newsletter quindicinale relativa ai temi dell’innovazione ICT".

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Il campione statistico di questa quarta edizione ha superato le mille imprese, con un numero di dipendenti compreso fra le 10 e le 500 unità - di per sé un dato rilevante per comprendere il livello medio infrastrutturale del comparto italiano.