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a cura di Giancarlo Calzetta

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Sono passati quasi vent'anni da quando ci hanno spiegato di stare attenti quando riceviamo un'email con un allegato sospetto.

In questi due decenni è successo un po' di tutto e ne abbiamo viste di tutti i colori: worm che si diffondevano da soli, Exploit Kit piazzati sui si ti Internet in grado di infettare i visitatori e altre tecniche di attacco  che i pirati hanno messo in piedi come alternativa alla vecchia email infetta.

Secondo F-Secure, però, nel mondo del cyber-crimine si sta assistendo a un ritorno all'antico. Nei primi tre mesi del 2018, infatti, i messaggi di spam via email sono diventati di nuovo il vettore di attacco più usato per gli attacchi informatici.

Le ragioni sono tante e per saperne di più è possibile leggere l'articolo completo che analizza la ricerca e tutti i dati su Security Info, ma il dato veramente impressionante è che nonostante tutte le lezioni che avremmo dovuto imparare, il numero di persone che apre un allegato o fa clic su un collegamento pericoloso sta di nuovo aumentando.

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Se nel 2017 solo il 13,4% dei destinatari cadeva nel tranello (e non erano comunque pochi) adesso ci casca ben il 14,2%, cioè una persona ogni sette.

I motivi sono molti: dal miglioramento della grammatica degli scritti, che una volta era davvero funesta, al fatto che i criminali informatici adesso usano sistemi di machine learning per individuare le trappole che funzionano meglio e confezionare mail sempre più efficaci.