Il Parlamento UE approva lo spezzatino di Google

Ieri il Parlamento UE ha approvato a larga maggioranza il testo che sollecita la Commissione UE ad agire contro i motori di ricerca, come Google. La proposta è di separare servizi da attività di ricerca.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

Ieri il Parlamento Europeo ha approvato a larga maggioranza la mozione che sollecita la Commissione UE a richiedere lo scorporo di Google – servizi sganciati dal motore di ricerca. Non è un testo vincolante e fondamentalmente la maggioranza degli addetti ai lavori è molto scettica al riguardo: insomma, è un segnale politico più che qualcosa di davvero concreto.

parlamento ue

Chi vuole lo spezzatino oggi?

"Per quanto riguarda Google, la soluzione di gran lunga migliore ai problemi concorrenziali che abbiamo di fronte sarebbe di sottomettere i servizi di ricerca specialistica di Google alle norme che l'algoritmo della ricerca generale applica a tutti gli altri", ha commentato Carlo De Benedetti, presidente del Gruppo Editoriale Espresso.

"Ciò potrebbe essere raggiunto sia con una separazione delle proprietà (un'antica e ben nota misura antitrust) o con una separazione funzionale della attività di general search da quelle dei servizi e ricerca specializzati, a prescindere dal fatto che tali servizi e attività siano attualmente monetizzati direttamente. Questa separazione funzionale potrebbe essere raggiunta proibendo l'uso dei dati raccolti tramite un servizio a beneficio di un altro servizio della società".

Difficile che Google si presti a mettere a repentaglio il suo modello di business. Per altro lo stesso neo-commissario UE per l'economia digitale Günther Oettinger pochi giorni fa aveva bollato l'iniziativa come una trovata "da economia pianificata", stile Unione Sovietica.

Anche il sottosegretario con delega alle telecomunicazioni, Antonello Giacomelli, sostiene che questo approccio culturale al problema non gli è gradito. E l'opinione di Palazzo Chigi pare essere la stessa.