Il pirata di Italianshare ha venduto i dati di 300mila utenti

Tex Willer, il creatore del network pirata Italianshare, è stato arrestato. Le indagini hanno confermato la condivisione di opere coperte da copyright con fine di lucro, frode fiscale, sostituzione di persona, falso materiale commesso da privato in certificati, falsificazione di mezzi di pagamento e detenzione ed uso di carte elettroniche intestate a terzi.

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a cura di Dario D'Elia

Il fondatore del network pirata Italianshare, tale Tex Willer, è stato arrestato per aver venduto i dati dei suoi vecchi utenti. In pratica, senza alcun consenso, ha piazzato a sei aziende italiane del settore pubblicitario mail, indirizzi IP e ogni altra informazione disponibile sugli account dei 300mila iscritti a italianshare.net, musucishare.italiannetwork.net, filmshare.italiannetwork.net, uwp.italiannetwork.net e italiansexy.net. Rischia grosso il quarantanovenne originario di Napoli e residente ad Agropoli (SA), anche perché i capi di accusa iniziano ad aumentare esponenzialmente.

Tutto è iniziato lo scorso autunno con il sequestro di 5 siti web che ospitavano collegamenti a link dai quali scaricare prodotti cinematografici, libri e riviste, serie TV, cartoni animati, videogiochi, software, musica e porno - si stimano più di 31mila opere. Nello specifico forum finalizzati alla raccolta, indicizzazione e diffusione di materiale tutelato, mediante servizi di file hosting, streaming e P2P. Tex Willer fatturava mensilmente grazie alla pubblicità e alle "donazioni".

Ora si è scoperto che in cambio di 37mila euro Tex Willer ha ceduto dati sensibili per consentire ad alcune aziende di spedire comunicazioni, test e banner pubblicitari.

Tex Willer è stato arrestato

"Inoltre, le indagini finalizzate all'identificazione della cittadina extra-comunitaria formalmente intestataria degli spazi sui server di una società di Las Vegas (U.S.A.), su cui erano ospitati i siti web appartenenti al network, hanno permesso di far emergere che Tex Willer si è servito nel corso degli anni dei dati anagrafici e dei documenti di numerose persone ignare per creare documenti falsi ed identità fittizie utilizzate per l'attivazione di carte di credito e prepagate, utilizzate per incassare i proventi dell'attività illecita, nonché per l'occultamento della titolarità del network pirata Italianshare", sottolinea il comunicato ufficiale rilasciato dalla Guardia di Finanza di Salerno.

Da rilevare poi che le indagini hanno ricostruito minuziosamente un volume di affari tra il 2007 e il 2011 a dir poco eclatante: si parla di 580mila euro, nonché di 83mila euro di IVA evasa. Ovviamente Tex Willer risulta anche essere un evasore fiscale totale.

"Contestate al pirata i reati di condivisione di opere coperte da copyright, con fine di lucro, frode fiscale, sostituzione di persona, falso materiale commesso da privato in certificati, falsificazione di mezzi di pagamento e detenzione ed uso di carte elettroniche intestate a terzi", sottolinea il documento della GdF. Sono state denunciate a piede libero altre 5 persone per plurimi reati di frode fiscale, falsificazione di mezzi di pagamento e favoreggiamento personale.

Azione!

"L'indagine sui flussi finanziari legati alla pirateria da parte della Guardia di Finanza, i risvolti sul commercio dei dati personali dei net-citizen che utilizzavano il sito, devono far riflettere sulla reale portata di questo fenomeno. Ci auguriamo ora una seria indagine anche contro le società che hanno comprato spazi pubblicitari sul sito, finanziando un'attività illegale di questo livello", ha commento Enzo Mazza, Presidente di Fimi-Confindustria, la federazione dell'industria musicale italiana.

Tex Willer sarà giudicato in tribunale e il seguito sarà cronaca. Quel che colpisce di questo caso è la spavalderia delle 6 società pubblicitarie coinvolte nel caso. Difficile sapere se 37mila euro siano una cifra adeguata per indirizzi IP e mail. In Italia sono pochi ad avere utenze consumer con indirizzi IP statici e forse ancora meno quelli che si iscrivono a servizi pirata con la mail personale. Alla fine sembra di stare di fronte a un quadretto di stampo neorealista, in stile (Vittorio) De Sica. Da una parte il napoletano che si ingegna per sbarcare il lunario. Dall'altra le istituzioni confindustriali che brindano manco avessero preso Al Capone.